Dopo l’interrogazione di Andrea Zanoni (IdV), l’Ue esaminerà la legge rumena che prevede l’utilizzo di richiami acustici illegali per la caccia.
“La Romania non può diventare il Far West venatorio dei cacciatori d’Europa”
“La Commissione esaminerà con le autorità rumene le modifiche specifiche della legge rumena e la loro compatibilità con la legislazione dell’Ue in materia di ambiente, nonché il modo in cui tali disposizioni vengono effettivamente applicate”. Così il Commissario Ue Janez Potočnik risponde all’interrogazione di Andrea Zanoni, eurodeputato IdV, sull’utilizzo dei richiami acustici illegali per la caccia in Romania e il rischio che il Paese diventi il Far West venatorio d’Europa. “Alcuni tour operator venatori stanno attirando nel Paese molti turisti-cacciatori, soprattutto italiani, con la promessa di poter dar libero sfogo alla propria ingordigia venatoria grazie anche all’utilizzo di questi strumenti vietati dalle norme europee”, spiega Zanoni.
La Commissione precisa però che “spetta agli Stati membri garantire l’attuazione della legislazione dell’Ue in materia di caccia nel proprio paese, indipendentemente dalla nazionalità dei cacciatori”. Tuttavia, aggiunge Bruxelles, “la Commissione ha avviato un dialogo con BirdLife International, FACE (Federazione delle associazioni di caccia e conservazione dell’UE) e gli Stati membri, al fine di contrastare l’uccisione, la cattura e il commercio illegali di volatili nell’Ue”.
Sotto accusa la legge rumena sulla caccia n. 407/2006 che avrebbe abrogato alcuni divieti dalle norme venatorie inserendoli in altre norme non pertinenti, fra i quali proprio l’uso di richiami elettroacustici vietati dall’articolo 8 della Direttiva Uccelli 2009/147/CE. “In questo modo non soltanto viene di fatto liberalizzato l’utilizzo di strumenti vietati dalla Direttiva Uccelli, ma alcuni tour operator venatori stanno attirando nel Paese molti turisti-cacciatori – aggiunge Zanoni – Dall’Italia, ad esempio, sono in molti a partire doppietta sulla spalla sapendo di poter dare libero sfogo oltre confine a tutte le proprie voglie venatorie. Mi auguro che le autorità rumene facciano il possibile per ovviare a questa situazione basando il proprio turismo su attività ben più nobili e rispettose dell’ambiente”.
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