In merito all’agibilità del Parco del Bosco di Mestre, assicurata in questo periodo solo ai cacciatori, i consiglieri regionali del Pd Andrea Zanoni, Francesca Zottis e Bruno Pigozzo hanno presentato una interrogazione a risposta immediata per comprendere cosa stia facendo la Giunta regionale per “tutelare i cittadini e far rispettare la normativa che vieta la caccia nei parchi pubblici”. Questo a seguito della delibera del Consiglio di Amministrazione dell’Istituzione Bosco e Grandi Parchi di Venezia che ha deliberato la chiusura al pubblico di alcune aree del Bosco di Mestre “nel periodo dal 1° settembre al 29 febbraio per lo svolgimento dell’attività di caccia”.
La situazione evidenziata dai consiglieri Dem si concentra sul fatto incoerente che “le diverse aree di cui si compone il Bosco di Mestre (Bosco Ottolenghi e Franca, Bosco Zaher, Bosco Campagnazza, Cucchiarina, Zuin, Manente e Terronazzo, Bosco di Campalto e Bosco dell’Osellino) sono sottoposte a discipline giuridiche differenti con l’assurda conseguenza per cui in alcune aree vige il divieto e in altre è consentita la caccia”. E’ una situazione insolita e pericolosa di cui, specifica l’interrogazione, si è occupato anche Gian Antonio Stella, che sulle pagine del Corriere della Sera, il 30 settembre 2015 “con un articolo intitolato Il non senso di cacciare nei parchi pubblici ha denunciato questa situazione paradossale dove viene previsto il divieto di accesso ai cittadini nel parco anziché ai cacciatori”.
Ha precisato Andrea Zanoni: “La scelta di presentare questa interrogazione deriva da una considerazione importante: per il Parco sono stati spesi fondi pubblici e perciò il parco stesso deve essere fruito dai cittadini e non certo vietato alla grande maggioranza della società a favore di una minoranza – i cacciatori – un gruppo residuale che risulta ormai inferiore all'1% della popolazione”. Sull’argomento si sta già realizzando una mobilitazione popolare, che vede coinvolte anche le Associazioni e gruppi LAV Venezia, Gruppo Vegan Venezia, Amico Albero, Gruppo Veganzi, Lega del Cane sez. di Venezia, Associazione Dingo, Animali in Città. “Queste sigle – prosegue Zanoni – hanno inviato una petizione sottoscritta da oltre 3000 cittadini nella quale si definisce ‘inaccettabile’ che venga così pesantemente limitata per 5 mesi l'accessibilità in boschi, gestiti oltretutto da un'istituzione comunale. Speriamo che la Giunta non faccia finta di non vedere questa assurdità, e che metta fine ad una discriminazione sociale bizzarra e anacronistica”.