ANDREA

ZANONI

Europee 2024

Cerca

Auschwitz, gli effetti dell’odio

Cracovia, 27-01-2012

Ad Auschwitz sono morte 1 milione e 100mila persone. Ebrei, russi, omosessuali, rom, zingari, sinti, prigionieri politici, malati sociali e criminali comuni. Uomini e donne innocenti, presi dalle loro case, strappati dalla loro vita comune e deportati nel campo di concentramento e sterminio di Auschwitz e Birkenau, in Polonia.
Il 27 gennaio ricorre l’anniversario della liberazione del campo da parte dell’armata societica.

Entrati ad  Auschwitz, i soldati russi si trovarono di fronte circa 7000 persone, o almeno quello che ne restava. Si tratta dei prigionieri che non erano riusiti a mettersi in marcia con gli altri portati via dai tedeschi. La guerra era ormai persa, bisognava andare via alla svelta, e non c’era tempo per “altre soluzioni”.

Altre soluzioni vuol dire “morte”. Nel campo è stato operato lo sterminio di massa più grande della storia d’Europa. Camere a gas, forni crematori, fosse comuni. Difficile immaginare tanta violenza e sofferenza, nemmeno camminando per le stradine innevate del campo, nemmeno toccando la baracche in legno dove i prigionieri venivano fatti dormire la notte, gli uni sugli altri.

Ricordare, riflettere, piangere. Non è facile rendersi conto che tutto questo è realtà, non è facile pensare che l’uomo abbia potuto tanto contro un altro uomo. Poi si aprono le pagine dei giornali, e ci si rende conto che l’odio del diverso, la xenofoia, la ghettizzazione e la prevaricazione sono tutt’altro che scomparsi nell’Europa di oggi. In quanti in Italia vorebbero cacciare l’extracomunitario, picchiare l’omosessuale, insultare il diverso. Alcuni partiti politici alimentano addiritura questo sentimento di odio. Un odio che stenta a scomparire, eppure Auschwitz è là, a ricordare a tutti noi la follia degli eccessi dell’odio.

Forse i nazisti non pensavano a tanto quando sono saliti al potere in Germania, eppure l£i ci sono arrivati. La Conferenza di Wannsee, contro la quale ho firmato al Parlamento europeo un’appello internazionale per non dimenticare, ha decretato la soluzione finale degli ebrei. Era il 1942, oggi nel 2012 ancora si continua ad odiare.

Un’associazione italiana, Terra del Fuoco, organizza dal 2005 dei treni della memoria con i quali permette a oltre 3000 ragazzi italiani dai 16 ai 19 anni di visitare il campo di Auschwitz e le sue atrocità. Ringrazio i ragazzi di Terra del Fuoco per questa iniziativa. Perché studiare gli effetti dell’odio sui libri non basta.

Andrea Zanoni

Condividi

Consulta l'archivo per mese ed anno

Ultimi comunicati stampa