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Armi chimiche siriane, Zanoni (PD): “L’Ue eviti ogni potenziale rischio per i nostri mari”

L’eurodeputato PD Andrea Zanoni presenta un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere il rispetto della direttiva per l’ambiente marino nel processo di smaltimento delle armi chimiche siriane. “L’intero procedimento potrebbe mettere a rischio l’intero ecosistema e la salute degli abitanti delle zone costiere”.

 

“L’Ue verifichi che lo smaltimento di armi chimiche siriane in atto nel sud dell’Europa e l’interessamento del porto italiano di Gioia Tauro non comportino inutili rischi per l’ecosistema marino e gli abitanti delle zone costiere interessate”. Lo chiede l’eurodeputato PD Andrea Zanoni, membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, con un’interrogazione alla Commissione europea. “A mio avviso l’intera operazione potrebbe essere incompatibile con gli obiettivi comuni per la protezione e la conservazione dell’ambiente marino di qui al 2020 sanciti con la direttiva 2008/56/CE. Troppi i dubbi sugli effetti dell’idrolisi di tali sostanze per il mar Mediterraneo. Per questo invito Bruxelles a garantire la sicurezza dell’intera operazione per evitare conseguenze sulla salute dei cittadini e inutili disastri per l’ambiente marino”.

 

Zanoni esprime alla Commissione europea sia le preoccupazioni del Sindacato Unitario dei lavoratori portuali, secondo il quale il porto di Gioia Tauro non sarebbe preparato a gestire eventuali imprevisti, che quelle relative al processo di idrolisi tramite il quale queste armi saranno inertizzate nel Mar Mediterraneo. “Parliamo della prima operazione di tal genere nella storia dell’ONU e dell’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche, insomma un esperimento in un’area compresa tra Italia, Grecia e Malta – aggiunge Zanoni – Per questo ho ritenuto doveroso informare Bruxelles del potenziale rischio che sta incombendo nelle acque di ben tre Paesi europei nella speranza che sia evitato ogni minimo rischio per l’ambiente e la salute umana”.

 

NOTE

 

Secondo la stampa, tali armi chimiche siriane transiteranno per il porto di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria. Si parla di circa 500 tonnellate di aggressivi chimici catalogati, secondo la Convenzione sulle armi chimiche, come agenti di classi 1 e 2 (cioè maggiormente tossici): trattasi di molecole di agenti nervini già formate e dei loro immediati precursori. I Ministri italiani delle Infrastrutture e degli Esteri e il capo dell’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche hanno riferito alla stampa che il trasferimento nel porto dei container (una sessantina) avverrà senza stoccaggio a terra, nell’arco di 36-48 ore e nella massima sicurezza.

 

Lo scorso 7 gennaio 2014, Zanoni aveva presentato una prima interrogazione alla Commissione europea sulla questione quando sembrava che queste armi chimiche sarebbero state destinate in Croazia.

 

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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