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Appostamenti di caccia sul Delta, Zanoni incontra la Guardia di Finanza per controlli a tappeto

Oggi, lunedì 2 dicembre, l’eurodeputato Andrea Zanoni ha incontrato i vertici delle Fiamme Gialle di Rovigo per gli appostamenti di caccia nel Delta del Po: «Attorno agli appostamenti venatori esiste un giro di affari milionario. Devono esserci controlli a 360 gradi per far emergere il possibile nero e, quindi, la conseguente evasione fiscale relativa a questo lucrativo aspetto del mondo venatorio rodigino per il quale un posto in botte è pagato anche fino a 100 mila euro»

 

Lunedì 2 dicembre 2013, l’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, ha incontrato il Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Rovigo, il Colonnello Carlo Saladino e il Maresciallo Luigino Socciarelli per la questione appostamenti di caccia nel Delta del Po.

 

Già nel 2004, il quotidiano “Il Sole 24 Ore” aveva fatto emergere che per gli appostamenti di caccia nel Delta del Fiume Po viene pagato un affitto di svariate migliaia di euro. Oggi si parla anche di 100 mila euro all’anno per un posto in botte. Secondo l’inchiesta del prestigioso giornale, si tratterebbe di vero e proprio business che nel Polesine ha dato vita al lavoro dell’ “accompagnatore”.

 

Sempre sul quotidiano è riportato che gli appostamenti su terreno demaniale in concessione alla Provincia in laguna sarebbero circa 300. Data la difficoltà di orientarsi e di raggiungere le botti e poiché gli appostamenti sono già occupati da persone del luogo, si è creata la figura dell’accompagnatore, ovvero un cacciatore locale che assiste il visitatore nella battuta di caccia facendosi pagare dai 150 ai 200 euro a giornata.

 

«L’incontro con i vertici delle Fiamme Gialle di Rovigo, a cui ho partecipato con l’Ingegnere Massimo Benà del WWF sezione Rovigo, si è svolto nella massima cordialità – ha affermato Zanoni – Per un posto in “botte”, ovvero l’appostamento da caccia agli acquatici collocato a livello e  tipico del Delta del Po,  si pagano cifre da capogiro alle aziende faunistico venatorie. Ma l’affitto viene pagato dai cacciatori anche per l’appostamento demaniale in gestione alla Provincia. Dal confronto con la Guardia di Finanza è emersa la necessità di controlli a tappeto per far emergere il possibile nero e, quindi, la conseguente grave evasione fiscale relativa a questo giro d’affari milionario. Ho chiesto molto chiaramente che da oggi vengano ispezionati a 360 gradi gli appostamenti sia nelle aziende faunistico venatorie che nei terreni demaniali. Nel Delta del Po stazionano ogni anno migliaia di uccelli migratori provenienti dal nord Europa e tutelati dalla Direttiva “Uccelli”, la 2009/147/CE, spesso oggetto di bracconaggio anche tramite l’uso di richiami elettroacustici e armi semiautomatiche a più di tre colpi, mezzi vietati dalla suddetta Direttiva».

 

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