Venezia 27 feb. 2019 – “Il Veneto che racconta l’Assessore Bottacin esiste solo nei suoi sogni. La nostra regione è la ‘terra dei fuochi’ del Nord, ormai non si contano più le inchieste che riguardano il traffico illecito di rifiuti. Gli arresti di oggi in seguito all’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Milano è solo l’ennesima conferma”.
Le parole sono del consigliere regionale del Partito Democratico, Andrea Zanoni, che commenta così “le 15 Ordinanze di custodia cautelare in seguito a un rogo di rifiuti provenienti dalla Campania avvenuto a Milano lo scorso ottobre, che però chiama in causa il Veneto”.
“Quasi 9mila tonnellate di veleni sarebbero sotterrati in Polesine nella campagna tra Trecenta e Giacciano con Baruchella – spiega il Vicepresidente della Commissione consiliare Ambiente – I rifiuti sarebbero stati anche utilizzati per realizzare strade interpoderali in Veneto, Emilia Romagna e Lombardia. Non è certo una novità, la scoperta di discariche abusive sta diventando la norma”.
“Ricordo la presenza di materiali tossici nel sottofondo della Valdastico Sud – continua il consigliere Dem – e i rifiuti pericolosi interrati sotto il parcheggio P5 dell’aeroporto di Venezia, o la ciclabile Treviso-Ostiglia. Ma non finisce qui in merito all’indagine della Dda milanese, perché evidenzio come, di quattro capannoni affittati dagli indagati, uno si trova a Verona, nel quartiere di San Massimo, l’altro a Fossalta di Piave, nel Veneziano”.
“Proprio a Fossalta un altro sito era finito nel mirino dei Carabinieri del Noe poco più di un mese fa – ricorda ancora Zanoni – con la scoperta di ben 16mila metri cubi di immondizia e balle alte fino a cinque metri, che non si sono incendiate per puro caso. Su questo caso ho anche presentato un’interrogazione l’11 gennaio us, finora rimasta senza risposta”.
“Inutile – osserva il consigliere regionale – che l’Assessore all’Ambiente Bottacin se la prenda con chi evidenzia, come il senatore PD Andrea Ferrazzi, che la Regione Veneto abbia per troppo tempo sottovalutato il problema. Sono i numeri e le inchieste a smentirlo”.
“Alle denunce della Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti (Ecomafie), in cui si parlava di illegalità diffusa in Veneto sul fronte dei rifiuti – conclude Andrea Zanoni – si è risposto con un sostanziale immobilismo, prima di Galan, ora di Zaia”.