Agricoltura – Zanoni (PD): “Miele contaminato da pesticidi, quali controlli sta facendo la Regione per evitare ogni rischio in Veneto?”

“Quali controlli sul miele per accertare l’assenza di contaminazioni da pesticidi sta facendo la Regione, in modo da tutelare salute, ambiente e il settore dell’apicoltura?”. Lo chiede il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni, che ha presentato un’interrogazione a risposta immediata sottoscritta dal collega Graziano Azzalin, prendendo spunto da uno studio dell’Università svizzera di Neuchâtel pubblicato di recente sulla rivista ‘Science’.

“Senza fare allarmismi, i dati sono comunque da non sottovalutare e occorre vigilare con la massima attenzione. Su 198 tipi di miele provenienti da tre continenti, esaminati per testare la concentrazione dei cinque neonicotinoidi utilizzati più frequentemente (acetamiprid, clothianidin, imidacloprid, thiacloprid e thiamethoxam), è stata confermata la presenza di pestici nell’86 per cento dei campioni nordamericani, nell’80 di quelli asiatici e nel 79 di quelli europei. Sono sostanze che hanno effetti negativi sulla sopravvivenza e sullo sviluppo delle colonie di api, tanto che la Commissione europea dal 2013 – spiega Zanoni – ne ha vietato l’utilizzo fino al 31 dicembre 2017. Uno stop temporaneo che ha però riguardato solo tre neonicotinoidi, mentre associazioni ambientaliste e dei consumatori di tutto il mondo continuano a chiedere di metterle al bando tutte e in maniera definitiva”.

“Dobbiamo scongiurare eventuali contaminazioni, perciò sono necessari controlli specifici che mi auguro la Giunta abbia già realizzato o almeno programmato. In passato – prosegue Zanoni – il Veneto ha dimostrato particolare sensibilità per questo settore, penso per esempio alla legge 23 del 18 aprile 1994 con l’istituzione di un Centro regionale per l’apicoltura per occuparsi, fra l’altro del risanamento e profilassi delle malattie delle api, dell’attuazione di analisi chimico-fisiche e polliniche per la valorizzazione dei prodotti dell’alveare oltre alla sperimentazione e alla promozione delle moderne tecniche di allevamento. Riprenda questa strada per tutelare un settore che vive un momento difficile, magari mettendo anche mano alla legge che risale ormai a 23 anni fa, con particolare attenzione alle produzioni biologiche e a chilometro zero”.

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