Un altro effetto dei cambiamenti climatici.
Secondo lo studio della Fondazione Cima, che sta monitorando le condizioni dello Snow Water Equivalent, ossia l’acqua contenuta nella neve, a febbraio 2024 il deficit nazionale è pari a -64%. L’acqua presente nella neve è un’importante indicazione sulla quantità di riserva idrica su cui potremo contare in primavera ed estate.
I dati peggiori riguardano gli Appennini ma la scarsità di neve è un fenomeno che riguarda tutto il paese. Sulle Alpi il deficit è di -63%. Secondo il rapporto della fondazione, il clima mite e secco della seconda metà di gennaio, ha aggravato il deficit già preesistente.
Niente neve significa niente acqua, quindi niente agricoltura e niente cibo.
Il caldo torrido, i fenomeni temporaleschi improvvisi e la siccità stanno diventando la quotidianità. Se vogliamo preservare il nostro futuro sulla terra, il contrasto al cambiamento climatico deve essere in cima all’agenda delle istituzioni politiche e non.
L’Unione Europea sembra voler fare marcia indietro sul Green New Deal. Le prossime elezioni saranno decisive per la salvaguardia dell’ambiente.