A Bruxelles per salvare il Monte Grappa (VI)

Ho accompagnato la consegna di 6000 firme per la tutela del Monte Grappa al Parlamento europeo a Bruxelles insieme agli amici delle associazioni e comitati di cittadini in trincea per salvaguardare il proprio territorio. Proteggiamo il nostro Veneto da simili inutili, costose e dannose grandi opere fatte per di più in project financing!

 

Si tratta di un’altra superstrada a pedaggio, la “Nuova Valsugana”, che interessi vari ed eventuali vogliono tracciare sul nostro Veneto, già solcato e ferito da centinaia di chilometri quadrati di cemento. Un’opera stradale tra i comuni di Castelfranco Veneto (TV) e Cismon del Grappa (VI) che prevede anche il traforo del Monte Grappa, in un’area a ridosso a siti appartenenti alla Rete Natura 2000, tutelati dall’Unione Europea.

 

Insieme ai rappresentanti dell’Associazione LABC, di radio Gamma 5, di “Liberi cittadini per il Grappa” e del comitato “No traforo Grappa”, ho consegnato 6000 firme alla commissione Petizioni del Parlamento europeo per esprimere il NO degli abitanti della zona tra Castelfranco Veneto (TV) e Cismon del Grappa (VI) alla superstrada nuova Valsugana e al traforo del Monte Grappa. Si tratta di un’opera altamente invasiva che avrebbe delle ricadute ambientali molto importanti sull’ambiente e l’intero assetto idrologico. Bisogna ripensare l’intera progettualità delle grandi opere e fare solo quelle di cui i cittadini hanno veramente bisogno.

 

Insieme a Luca Trevisan e Maria Pia Farronato, abbiamo portato in Europa i 6000 NO degli abitanti della zona all’ennesima grande opera inutile dannosa e costosa che si vuole imporre quando, invece, si potrebbe ricorrere a delle alternative molto più sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico. Un’opera maestosa che costituisce un vero e proprio paradosso alla vigilia del centenario della Grande Guerra che vuole “festeggiare” il ricordo di ciò che è successo sul nostro Monte Grappa con un traforo di ben 12 km, addirittura più lungo del Monte Bianco.

 

Ancora una volta ho dovuto accompagnare le istanze dei cittadini in Europa, uno dei pochi luoghi dove si possa ancora parlare di tutela ambientale e cercare di mettere un freno all’invasione di cemento che stringe come una tenaglia il mio Veneto e l’Italia tutta.

 

Andrea Zanoni

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