La Giunta Comunale veneziana ha approvato la delibera che istituisce l’area protetta di 16 mila ettari “Parco Laguna Nord”. L’Eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Le associazioni protezionistiche non hanno ancora potuto visionare il progetto. Il Comune deve organizzare quanto prima un incontro per chiarire il futuro dell’area dal punto di vista della tutela faunistica e ambientale»
L’8 marzo la Giunta Comunale di Venezia ha approvato la delibera che istituisce il “Parco Regionale di interesse locale della Laguna Nord”. Si tratta di un’area di 16 mila ettari, quasi un terzo dell’intera superficie lagunare.
Secondo quanto reso noto dall’Assessore comunale all’Ambiente, Gianfranco Bettin, saranno creati punti di appoggio del territorio, con centri di educazione ambientale aperti ai giovani e alle scuole, foresterie e bivacchi lagunari, oltre a punti di accoglienza per i visitatori. Il Parco sarà anche un centro dove si discuteranno i progetti di salvaguardia della laguna dal moto ondoso e dagli assalti turistici.
La cartografia del nuovo Parco della Laguna, a quanto è dato sapere, rispecchia quella del Piano di Assetto del Territorio (PAT) approvato l’anno scorso: sono escluse le spiagge di Cavallino e degli abitati di Sant’Erasmo, Vignole e Burano. Il territorio di barene e terre emerse è diviso in due grandi aree: il parco vero e proprio, a nord di Venezia, e un’area di «pre-parco», cioè la gronda lagunare e l’area dei canali vicini all’aeroporto.
L’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «L’istituzione del Parco è in linea di principio un’iniziativa che merita un plauso. Non essendo ancora stata fatta chiarezza su quale sarà la normativa che disciplinerà l’area, ritengo che l’Amministrazione veneziana debba organizzare al più presto un incontro con le associazioni ambientaliste e animaliste per mostrare la planimetria del nuovo Parco. In particolare, il Comune dovrebbe evidenziare quali saranno le aree sottoposte a tutela e se saranno comprese le valli dove si ha la maggior concentrazione di avifauna. Bisognerebbe soprattutto chiarire se è già stato stabilito il divieto assoluto di caccia. Se non è stata ancora modificata la normativa sulla caccia, il Comune deve chiedere senza ritardo alla Provincia e alla Regione di inserire quest’area nel Piano Faunistico Venatorio provinciale e regionale come oasi di protezione. Diversamente, si tratterebbe di un’operazione con un limitatissimo impatto di tutela sulla fauna selvatica».
Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni
Email info@andreazanoni.it
Tel (Bruxelles) +32 (0)2 284 56 04
Tel (Italia) +39 0422 59 11 19
Twitter Andrea_Zanoni