Zanoni in sopralluogo alla Mestrinaro di Zero Branco (TV)

Venerdì 22 febbraio, alle 15.30, l’eurodeputato Andrea Zanoni effettuerà un sopralluogo nel borgo interessato all’impianto di trattamento per rifiuti speciali della ditta Mestrinaro a Zero Branco (TV): «Sono al fianco dei cittadini e del Comune contro lo scellerato progetto pieno di rischi e di insidie per la comunità locale e l’ambiente».

 

Venerdì 22 febbraio, alle 15.30, l’eurodeputato e membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo Andrea Zanoni (IdV) effettuerà un sopralluogo nel borgo interessato all’impianto per il trattamento di rifiuti speciali a Zero Branco (TV). La ditta Mestrinaro, titolare dello stabilimento, ha chiesto l’ennesima autorizzazione per il trattamento di rifiuti speciali nella frazione della Bertoneria.

 

In attesa del provvedimento con cui la Giunta Regionale del Veneto si pronuncerà sull’autorizzazione del nuovo impianto di trattamento dei rifiuti speciali della ditta Mestrinaro, la Provincia ha concesso l’autorizzazione al trattamento di 5.700 tonnellate di rifiuti speciali, contravvenendo alla sentenza del Consiglio di Stato.

 

«Incontrerò mamme e residenti per far sentire loro la mia vicinanza – ha affermato Zanoni – Sostengo tutte le azioni che il Sindaco di Zero Branco, Mirco Feston, ha intrapreso e intraprenderà per difendere la salute dei cittadini e il loro territorio. L’Europa, sostiene che il futuro dei rifiuti sta nella loro riduzione e limitazione all’origine: gli imperativi sono il riciclo e la realizzazione di impianti ecocompatibili. Quella del Comune di Zero Branco è una battaglia giusta contro un progetto scellerato e pieno di rischi ed insidie. Realizzarlo significherebbe mettere a rischio quattrocento famiglie della frazione della Bertoneria, in una zona di fragilità idraulica, come sottolineato anche nel Piano di Assetto del Territorio (PAT). Se i pronunciamenti del Consiglio di Stato per ben due volte negativi sull’impianto non saranno rispettati denuncerò il fatto all’Unione europea per le possibili violazioni alla Direttiva sui Rifiuti, la 2008/98/CE, e alla Direttiva sulle Acque, la  2000/60/CE. Trovo tutta questa intricata vicenda della Mestrinaro a dir poco inquietante, soprattutto per l’accanimento con il quale la Regione Veneto vuole approvare a tutti i costi questo impianto di rifiuti tra le case della Bertoneria. Credo sia legittimo porsi alcuni quesiti: perché la Commissione VIA e la Giunta Regionale perseverano nel voler autorizzare questo progetto contro ben due pronunciamenti negativi del Consiglio di Stato? Perché mai dovrebbero sostenere questo progetto pieno di rischi ed insidie per la salute e l’ambiente all’interno di un centro abitato e in un’area dove la falda acquifera si trova appena a circa un metro sotto il suolo? Cosa li spinge a fare tutto ciò? Credo che, oltre ad interessare del caso la Commissione europea, prima o poi potrà diventare necessario interessare anche la Magistratura».

 

BACKGROUND

 

La Regione Veneto con una delibera del 2010 (la n.100) aveva approvato il progetto della ditta Mestrinaro per la realizzazione di un nuovo impianto di trattamento rifiuti speciali a Zero Branco (TV). La delibera è stata successivamente annullata dalla sentenza del Consiglio di Stato del 28 dicembre 2011 (la n. 1082/2011) e in data 28 febbraio 2012 il comune di Zero Branco ha emesso ordinanza (la n. 1/2012) con la quale intimava alla ditta di demolire i capannoni costruiti grazie alla delibera Regionale poi annullata dal Consiglio di Stato.

 

Contro questa ordinanza Mestinaro proponeva ricorso al TAR Veneto il quale il 6 giugno 2012, ha sospeso l’efficacia dell’ordinanza di demolizione, come convenuto anche con la difesa del Comune, in attesa del procedimento della Regione per rivedere per l’ennesima volta il progetto.

 

In data 3 febbraio 2012 la Provincia di Treviso intervenne con un sopralluogo accertando che la ditta Mestrinaro aveva già ricevuto rifiuti grazie all’autorizzazione regionale annullata con sentenza del Consiglio di Stato e in data 13 aprile 2012 apriva un procedimento per riportare alla legalità l’impianto, chiedendo un piano di allontanamento rifiuti non conformi.

 

La Ditta Mestrinaro provvedeva in parte conferendo i rifiuti presso la Discarica CO.VE.RI. s.c.a.r.l. di Silea (TV) ma, come risulta testualmente da una comunicazione della Mestrinaro alla Provincia di Treviso, datata 22 giugno 2012, questa operazione rappresenta una difficoltà per quanto riguarda i rifiuti cod. CER 19 13 02 Rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, in quanto il loro allontanamento comporterebbe “un costo stimabile di oltre 700.000 Euro. Detto costo è oggi insostenibile per la scrivente azienda stante il noto momento di gravissima crisi economica e creditizia”.

 

Il 19 novembre 2012 la Provincia con decreto n. 684/2012, all’articolo 3 ha autorizzato la ditta a trattare i rifiuti di cui al codice  “CER 19 13 02 rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni”, limitatamente al quantitativo di rifiuti già presenti in impianto e ricevuti in forza alla Delibera della Giunta Zaia n. 100/2010, ora annullata con sentenza del Consiglio dello Stato del 28 dicembre 2011.

 

Il 16 gennaio la Commissione VIA della Regione Veneto ha dato l’ennesimo parere positivo all’ennesimo progetto presentato dalla Mestrinaro. Si tratta del terzo parere positivo rilasciato dalla Commissione VIA che evidentemente non vuole tenere conto delle due precedenti sentenze del Consiglio di Stato che hanno annullato altrettante delibere della Giunta Regionale del Veneto che si basavano su tali pareri.

 

 

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