Mazara del Vallo (TP), autorità nazionali le sole competenti

La Commissione europea risponde all’eurodeputato IdV Andrea Zanoni sulle violazioni delle direttive Ue a Mazara del Vallo (Sicilia occidentale): non ravvisa alcuna potenziale violazione, esaminerà però recenti attività di bracconaggio e ripercussioni sull’impianto di depurazione locale.

 

“Sulla base delle informazioni ad oggi disponibili, la Commissione non ravvisa alcuna potenziale violazione”. Questa è la risposta del Commissario Ue Janez Potočnik all’interogazione dell’Eurodeputati dell’Italia dei Valori, Andrea Zanoni in cui si domandava la possibile violazione delle direttive 2009/147/CE e 92/43/CEE in alcuni siti della Rete Natura 2000 a Mazara del Vallo. Nello specifico di Pantano Leone di Campobello di Mazara (ZPS ITA010031 e zona Ramsar) e delle sciare di Mazara (SIC ITA010005 e ZPS ITA010031) oltre alla Laguna di Tonnarella, proposta come Zona di Protezione Speciale nel 2009 e nel 2012, ma non ancora tutelata malgrado l’evidente valenza ornitologica e la presenza di habitat di interesse comunitario, come riconosciuto ufficialmente anche dall’XI Convegno Italiano di Ornitologia del 2001.

 

L’istituzione di Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS) ha indotto le Amministrazioni responsabili ad adottare piani di gestione per recepire formalmente la normativa europea e nazionale. Malgrado ciò, – avevano messo in luce Zanoni nell’interrogazione -: “in concreto non sono state messe in atto nemmeno le più elementari misure volte a preservare/migliorare lo stato dei luoghi, omettendo di dare applicazione ai piani stessi”. Nonostante l’appello inviato dall’Eurodeputato, la Commissione ha rimesso la competenza in materia nelle sole mani delle autorità nazionali scrivendo che esse: “hanno il compito di valutare i nuovi dati scientifici per stabilire se la laguna di Tonnarella o altri siti hanno i requisiti per essere tutelati quali zone di protezione speciale”.

 

Anche alla domanda in cui si chiedeva se la Commissione poteva confermare che con i fondi comunitari erogati non fossero stati finanziati interventi che intaccano il patrimonio naturale di interesse comunitario presente nell’area di Mazara del Vallo, essa ha additato, nuovamente, le autorità italiane come sole competenti.

 

La Commissione si è invece detta pronta ad esaminare le recenti attività di bracconaggio e alle colmante, nonché alle ripercussioni sull’impianto di depurazione locale ove opportuno, verificherà con le autorità italiane. L’Europarlamentare aveva infatti denunciato nell’interrogazione che: “l’integrità dei siti, come riportato costantemente dagli organi di stampa e denunciato da associazioni e cittadini locali, è minacciata da progetti di sviluppo, colmate, discariche abusive, incendi, mentre la biodiversità è minacciata da un bracconaggio incontrollato, dall’uso irresponsabile di pesticidi e dall’assenza di regolamentazioni per le attività di fruizione”.

 

“Invito le autorità italiane competenti a difendere attivamente questo straordinario specchio d’acqua costiero e a collaborare con la Commissione per preservare l’integrità di questi siti”, Zanoni ha concluso.

 

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