ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

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Emergenza PFAS : Zanoni (PD): La regione ha partorito un topolino, aumentano i punti interrogativi e i dubbi.

Con un comunicato di oggi dai toni trionfalistici (Cf. Allegato) la Giunta Regionale comunica di aver attivato, dopo mesi di letargo sulla questione, una Task Force in sostituzione della Commissione Tecnica Regionale PFAS e di stanziare i fondi utili a fronteggiare la contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche.

In merito alla composizione della Task Force balzano agli occhi il mancato inserimento di importanti organismi apicali regionali, con elevata e specifica professionalità, che già da mesi seguono la questione PFAS in Veneto, mi riferisco alle Sezioni “Prevenzione e Sanità Pubblica” e “Veterinaria e Sicurezza Alimentare”.

Trovo queste esclusioni molto strane e prive di logica perché la seconda in particolare è la sezione deputata istituzionalmente ai controlli e ai campionamenti sugli alimenti, tra l’altro il dirigente della “Sezione Veterinaria e Sicurezza Alimentare” attualmente rappresenta addirittura le Regioni italiane in seno al Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare presso il Ministero della Salute.

Nella Task force invece appare un semplice Settore (quello della Promozione e Sviluppo Igiene e Sanità Pubblica) che sta gerarchicamente al di sotto delle Sezioni.

Dalla Giunta non viene fatta una parola sugli monitoraggi ematici che hanno interessato circa 600 cittadini con dei prelievi del sangue, partiti nel 2015 e ancora oggi inspiegabilmente non terminati, che fine hanno fatti i risultati di queste analisi?

Non una parola sulle azioni legali nei confronti dei responsabili di questo disastro ambientale che per vastità di territorio colpito, ben 79 comuni di tre diverse province (Vicenza, Padova e Verona), non conosce pari nella storia del Veneto.

Chiedere i risarcimenti dei danni ambientali e materiali (i contribuenti stanno pagando milioni di euro per analisi su acqua, alimenti e sangue, per i filtri dell’acqua degli acquedotti, per controlli ambientali, ecc.) ai responsabili di questo inquinamento epocale sia in sede civile che penale è d’obbligo nel rispetto del principio europeo di “chi inquina paga”.

Notizia di questi giorni vede la Saint Gobain, nello stato di New York pagare i danni per un inquinamento causato dalla fuoriuscita in ambiente della stessa sostanza. In quel caso l'Epa, l’agenzia ambientale americana ha dichiarato che l'eccesso di Pfoa sarebbe tra le cause di cancro, malattie della tiroide, colite ulcerosa e colesterolo alto.

E che fine ha fatto lo studio che la Regione avrebbe dovuto richiedere all’Istituto Superiore della Sanità in merito alla contaminazione della catena alimentare accertata con centinaia di prelievi ed analisi che hanno purtroppo riscontrato importanti concentrazioni di PFAS nei cibi? (CF. DATI MONITORAGGI ALIMENTARI in allegato)

Mi fa piacere infine constatare che la Giunta abbia cambiato idea sulla necessità di rifare i monitoraggi alimentari dato che proprio tre settimane fa un mio emendamento con il quale chiedevo esattamente la stessa cosa era stato bocciato dall’attuale maggioranza.

 

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