ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

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Ue verso maggior protezione di falde acquifere e bacini

Strasburgo, 16-01-2012

Il Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik risponde all’interrogazione di Andrea Zanoni  sull’inquinamento delle falde acquifere in Veneto. L’Ue sta raccogliendo piani di gestione dei bacini nazionali. Nel 2012 sarà pubblicata una relazione. Direttiva Suolo bloccata in Consiglio per mancato accordo tra gli Stati.

“L’Ue sta valutando i piani di gestione dei bacini idrografici forniti dai Paesi membri, tra cui l’Italia, e i risultati saranno pubblicati nel corso del 2012”. Questa è la risposta del Commissario Ue all’Ambiente, Janez Potočnik, all’interrogazione parlamentare di Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV, sull’inquinamento delle falde acquifere in Veneto (VIDEO).

La relazione della Commissione sull’attuazione della Direttiva acque (2000/60/CE) entrerà a far parte del piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee. “Si tratta di un passo importante perché permetterà di avere una chiara fotografia di cosa le amministrazioni locali e nazionali stanno facendo per tutelare le nostre acque, mettendo così in luce dove e come non si sta intervenendo adeguatamente”, commenta Zanoni.

“Soltanto in Veneto negli ultimi trent’anni le autorità regionali e provinciali hanno permesso una selvaggia urbanizzazione del territorio – spiega il leader ambientalista – autorizzando ad esempio diverse discariche come la Tiretta e la ex SEV di Padernello, Ecoidrojet di Castagnole nel comune di Paese (TV), dove, stando a quanto riscontrato dal Corpo forestale dello Stato, sono stati smaltiti anche rifiuti illeciti, portando a livelli altissimi lo stato di degrado del suolo e delle falde acquifere”. Nel maggio del 2011 l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente di Treviso ha riscontrato la presenza di mercurio nei pozzi dei comuni di Preganziol, Treviso, Casier e Quinto. Stando ai dati diffusi, su 518 pozzi ben 137 risultavano avere concentrazioni di mercurio al di sopra dei limiti consentiti. “Una situazione gravissima che ha ovviamente comportato il divieto di utilizzo dei pozzi, viste le dirette conseguenze sulla salute dei cittadini e che, stando agli esperti, necessiterà di almeno 10 anni per essere sanata”, aggiunge Zanoni (VIDEO).
Per tutelare le falde italiane ed europee, Zanoni ha anche chiesto alla Commissione europea a che punto fosse la Direttiva quadro per la protezione del suolo (adottata dal Parlamento europeo in prima lettura nel novembre del 2007) che prevede l’inventario dei siti contaminati e l’obbligo per gli Stati membri di provvedere alla loro bonifica. Purtroppo il Commissario Potočnik risponde che “tutt’oggi il Consiglio non è riuscito a trovare una maggioranza qualificata nonostante il sostegno di 22 Stati membri”.
“Questo mancato accordo costituisce un grave freno al cammino verso una maggior protezione dei suoli – attacca Zanoni – Abbiamo bisogno al più presto di un’azione coerente di protezione a livello europeo alla luce della Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse (COM(2011) 571), recentemente adottata dalla Commissione”. “Per questo – continua Zanoni – ho intenzione di chiedere al Commissario Potočnik quali sono gli stati membri che si ostinano a non voler trovare un accordo”.
“Una tabella di marcia europea è indispensabile – conclude l’Eurodeputato – per ovviare all’indifferenza, o al consapevole menefreghismo, di alcune autorità regionali, come il Veneto, che pur di costruire ed appaltare a tutti i costi, sono disposti a sacrificare il territorio e con esso la salute dei cittadini”.

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