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Il Consiglio Veneto ignora il pericolo ambientale alla discarica Vianelle di Marano Vicentino (VI).

Zanoni: «Un comportamento vergognoso e irresponsabile che dimostra totale insensibilità all’ambiente e alla salute dei cittadini. Si chiedeva solo di acquisire elementi di valutazione sul piano idrogeologico».

 

Il Consiglio regionale del Veneto venerdì 3 maggio ha bocciato la mozione presentata da sei consiglieri che chiedevano di impegnare la Giunta ad acquisire elementi di valutazione sul piano idrogeologico in relazione alla discarica Vianelle di Marano Vicentino (VI). L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Sono allibito dal risultato della votazione. Chi ha votato contro potrebbe mettere in pericolo la falda acquifera vitale per più di 700 mila persone. Evidentemente gli interessi economici che ruotano attorno alla discarica sono enormi».

 

Venerdì 3 maggio scorso, il Consiglio regionale del Veneto ha respinto la mozione intitolata “Discarica Vianelle: la Regione si impegni al fine da evitare un altro scempio ambientale” presentata dai consiglieri Antonino Pipitone, Gennaro Marotta, Pietrangelo Pettenò, Stefano Fracasso, Laura Puppato, Giuseppe Berlato Sella e Nicola Finco.

 

A votare contro la mozione sono stati i 19 consiglieri: della Liga Veneta-Lega Nord Padania Santino Bozza, Bruno Cappon, Vittorino Cenci, Roberto Ciambetti, Cristiano Corazzari, Giampietro  Possamai, Daniele Stival, Paolo Tosato e quelli del Pdl Davide Bendinelli, Dario Bond, Giancarlo Conta, Marialuisa Coppola, Piergiorgio Cortelazzo, Massimo Giorgetti, Nerteo Laroni, Leonardo Padrin, Remo Sernagiotto, Carlo Tesserin, Costantino Toniolo. Si sono astenuti, invece, Clodovaldo Ruffato del Pdl e Stefano Peraro dell’Udc.

 

Non sono bastati, contro il muro di questa risicata maggioranza, i 19 voti a favore di Pietrangelo Pettenò, Gennaro Marotta, Raffaele Grazia, Diego Bottacin, Sandro Sandri, Nicola Finco, Giovanni Furlanetto, Graziano Azzalin, Giuseppe Berlato Sella, Franco Bonfante, Mauro Bortoli, Roberto Fasoli, Stefano Fracasso, Giampietro Marchese, Claudio Niero, Bruno Pigozzo, Sergio Reolon, Pietro Ruzzante e Claudio Sinigallia.

 

L’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «Sono incredulo davanti a una bocciatura di gravità assoluta. La mozione presentata si limitava a chiedere di acquisire elementi sul piano idrogeologico, non di chiudere l’impianto. Di fronte a una richiesta che aveva come fine esclusivo la tutela della salute, ci sono stati rappresentanti dei cittadini che l’hanno respinta al mittente. La perizia del geologo Pier Luigi Marchetto, eseguita su incarico del Comune di Marano Vicentino (VI), ha evidenziato come la discarica sia separata solo da una sottile barriera impermeabile artificiale che dovrebbe avere invece uno spessore doppio, dallo strato ghiaioso e sabbioso a elevata permeabilità sopra una fondamentale falda acquifera utilizzata per l’approvvigionamento di acqua potabile dagli acquedotti della zona che servono oltre 700.000 abitanti. È scandaloso che non si sia approfittato della mozione per fare un po’ di chiarezza sui reali pericoli che incombono sull’area: ora chi ha respinto la mozione si dovrà assumere una responsabilità politica e ambientale, soprattutto nel caso di future contaminazioni della falda acquifera che alimenta i pozzi che portano l’acqua nei rubinetti delle nostre case».

 

Nella mozione veniva specificato che “Il limite inferiore della discarica è a soli 60 metri dalla falda acquifera a cui attinge l’impianto idrico di Novoledo, che alimenta gli acquedotti di Padova, Vicenza e di una ventina di comuni delle due province. La Pedemontana vicentina risulta a rischio sismico 3, lo stesso delle zone dell’Emilia-Romagna colpite dall’ultimo terremoto. Una classificazione non certo adatta, alla luce degli accadimenti del maggio 2012, a preservare la falda acquifera, in caso di disastro, da sversamento di eventuali liquidi inquinanti”.

 

«Le gravi considerazioni espresse nel documento non sono bastate a far prendere misure precauzionali a chi ha respinto la mozione – ha concluso Zanoni – Siamo di fronte ad una bomba ambientale pronta ad esplodere e la maggioranza del Consiglio Regionale ha ignorato il pericolo»

 

BACKGROUND

 

La discarica di proprietà della Servizi S.r.l. in località Vianelle, nel comune di Marano Vicentino (VI), interessa in parte anche il comune di Thiene (VI). La struttura, classificata ancora oggi impropriamente come discarica per inerti volta alla ricomposizione ambientale della cava sulla quale insiste (in parte ancora attiva), per effetto di una serie di autorizzazioni della Provincia di Vicenza è arrivata ad assumere caratteristiche diverse da quelle originarie, con volume ricettivo pari a circa 3.600.000 metri cubi di rifiuti su una superficie di oltre 230.000 metri quadrati.

 

L’ultimo decreto provinciale n. 62/Suolo Rifiuti/2012 del 20.04.2012, ha aumentato di ulteriori 13 nuovi codici CER le categorie ammesse (tra questi: CER 17 03 02, CER 19 12 12 e CER 10 01 17) la discarica è ora autorizzata a ricevere rifiuti corrispondenti a ben 62 diversi codici CER, 37 dei quali classificabili di volta in volta come pericolosi o non pericolosi a seconda delle concentrazioni di determinate sostanze in essi presenti all’esito di analisi chimiche all’uopo effettuate.

 

Il 30 aprile 2012 la Provincia di Vicenza aveva autorizzato il conferimento di rifiuti speciali nella discarica dell’ex cava Vianelle, avente un potenziale di volume residuo pari a tre milioni 138 mila metri cubi, ampliando la tipologia dei rifiuti che potevano essere portati all’interno dai 18 tipi del 2005 ai 60 attuali. Tra i vari rifiuti autorizzati c’erano anche i fanghi di varia provenienza, rifiuti da fonderie, miscele bituminose, ceneri e soprattutto i famigerati rifiuti provenienti dalle bonifiche dei siti inquinati

 

Il Sindaco di Marano Vicentino, Piera Moro, aveva annunciato battaglia, mentre Legambiente aveva lanciato una raccolta firme per difendere la falda acquifera sottostante il sito Vianelle. In quell’occasione, Zanoni aveva espresso solidarietà e appoggio ai Comuni e alle associazioni impegnate nella difesa della salute e del territorio.

 

Lo scorso agosto, Andrea Zanoni aveva incontrato Stefano Zambon, presidente del Movimento Salvaguardia Ambiente di Marano Vicentino e l’Assessore all’Ambiente di Marano, Luca Francesco, a margine di un sopralluogo all’ex cava Vianelle, denunciando i gravi rischi per la salute e per la falda acquifera durante un incontro in Municipio a Marano Vicentino.

 

L’8 aprile scorso, Zanoni ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere di bloccare il conferimento dei rifiuti speciali nell’ex cava che mette a rischio la falda acquifera sottostante e la salute di migliaia di cittadini della zona, denunciando la decisione della Provincia di Vicenza di ampliare la tipologia di rifiuti che possono essere smaltiti all’interno dell’area a Marano Vicentino adottata senza che sia stata effettuata alcuna procedura di Valutazione Impatto Ambientale (VIA) come prevede la Direttiva 2011/92/Ue e con possibili violazioni della Direttiva “Discariche” 1999/31/CE.

 

 

 

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