Dopo un mese e mezzo di sciopero della fame del giovane di Ravenna, la Regione annuncia un progetto di legge che vieterà l’utilizzo delle catene. Zanoni: “Grazie alla determinazione di Davide e dei tanti volontari che si sono uniti in questa protesta simbolica, la Regione dirà addio a questa barbara abitudine. In Europa sto lavorando per arrivare un giorno ad una legge sul maltrattamento animale e sugli animali da affezione”
“La buona notizia è che finalmente la Regione Emilia Romagna sembra voler fare qualcosa per quanto riguarda la barbara abitudine di tenere i cani legati alla catena. La cattiva notizia è che per arrivare a questo c’è stato bisogno di un mese e mezzo di sciopero della fame di un coraggioso cittadino”. E’ il commento di Andrea Zanoni, eurodeputato IdV, alla notizia che la commissione Salute e politiche sociali della Regione Emilia Romagna ha messo a punto un progetto di legge che accoglie le sue richieste sul divieto di tenere cani alla catena.
L’impegno e la determinazione di Davide Battistini, che ho sentito e sostenuto personalmente, sono stati premiati. Adesso mi auguro che la Regione vada fino in fondo per vietare certe usanze medievali come l’utilizzo delle catene per i cani”, aggiunge Zanoni, che abbraccia il giovane di Ravenna e ringrazia le decine di persone che si erano unite a lui in questa battaglia. La redazione della trasmissione radiofonica RESTIAMO ANIMALI aveva promosso un digiuno a staffetta che ha coinvolto ottantotto persone: QUI le foto di questa importante campagna di libertà.
“Grazie alla lotta di personali dal cuore così grande in Italia stiamo ottenendo i primi risultati verso una maggiori tutela animale – conclude Zanoni – Purtroppo in Europa non c’è una legge sul maltrattamento animali e sulla tutela degli animali da affezione. Per questo mi sto battendo affinché si arrivi ad una proposta da parte della Commissione europea. A questo scopo stiamo lavorando anche nell’intergruppo Benessere degli animali e in Commissione Ambiente al Parlamento europeo. Purtroppo i tempi procedurali sono molto lunghi”.
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