ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

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Caccia, incidenti ed abusi. Zanoni (Pd): “Cosa fa la Giunta per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti?”

“Gli incidenti e gli abusi commessi in Veneto durante l’attività di caccia si stanno moltiplicando: cosa sta facendo la Giunta per tutelare l’incolumità dei cittadini e dei turisti?”.

A porre la domanda attraverso un’interrogazione (VEDI ALLEGATO) è il consigliere regionale del PD, Andrea Zanoni.

“Già ci troviamo in una fase di estrema incertezza, visto che il compito di vigilanza spetta alla Polizia provinciale, il cui destino non è ancora chiaro a causa del riordino temporaneo delle funzioni. Se a questo ci aggiungiamo le continue denunce di cittadini sul mancato rispetto da parte dei cacciatori delle basilari norme di sicurezza, il quadro si fa decisamente allarmante”.

Secondo Zanoni, che nell’interrogazione sottoscritta anche dalle consigliere Guarda e Zottis riporta un lungo elenco di incidenti, “si susseguono violazioni relative alle distanze di rispetto da abitazioni, stabili, uffici e vie di trasporto. Insomma si spara ovunque, addirittura nei cortili delle scuole come è accaduto a Villorba lo scorso 10 ottobre quando un cacciatore ha abbattuto sotto gli occhi dei bambini una fagiana e poi è scappato e rimasto impunito. Oppure in prossimità delle strade: a Ormelle (Tv) lo scorso 20 settembre una ragazza di 15 anni che stava pedalando in bicicletta è stata ferita alla caviglia da una scarica di pallini. Anche in questo caso il cacciatore è rimasto impunito”.

“Siamo dunque di fronte ad un gravissimo problema di pubblica sicurezza e di evidente allarme sociale. Nel 95% dei casi i cacciatori che violano le norme sulla caccia non vengono identificati e assicurati alla giustizia a causa di una vigilanza del tutto insufficiente. L’ulteriore aggravante sta nel fatto che il 30% circa dei cacciatori ha più di 65 anni e non ha l'abilitazione all'uso delle armi e non possiede un'adeguata conoscenza delle leggi che regolano oggi la caccia. Infatti, l'esame è stato istituito soltanto nel 1967. Prima non era previsto alcun esame o valutazione: era sufficiente pagare le tasse governative e di iscrizione ad un'associazione venatoria. Il rilascio della licenza di caccia era insomma automatico, senza alcuna valutazione di merito. E’ necessario quindi – conclude Zanoni – stringere le maglie dei controlli per evitare rischi che sono davvero inaccettabili per la comunità”.

30 ottobre 2015

 

TESTO INTERROGAZIONE:

 

 

CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO

 

DECIMA LEGISLATURA

 

 

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA  N. 

 

TROPPI INCIDENTI E ABUSI COMMESSI IN VENETO DURANTE L’ATTIVITÀ DI CACCIA. COSA STA FACENDO LA GIUNTA REGIONALE PER GARANTIRE LA SICUREZZA DEI CITTADINI ED IL RISPETTO DELLE LEGGI?

presentata il  28 ottobre 2015  dai Consiglieri  Zanoni, Guarda e Zottis

Premesso che:

–          nel Veneto, dall’inizio della stagione venatoria iniziata con la “preapertura” mercoledì 2 settembre 2015 e l’apertura generale domenica 20 settembre 2015, così come previsto dal Calendario Venatorio 2015/2016 approvato con DGR n. 868 del 13 luglio 2015, si sono verificati numerosi episodi relativi a violazioni delle norme sulla caccia, abusi di cacciatori nei confronti delle proprietà private e persino minacce nei confronti di cittadini e addirittura minorenni;

–          la vigilanza dell’attività venatoria, ai sensi dell’articolo 27 della Legge  n.157/1992 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, è affidata anche agli “agenti dipendenti degli enti locali delegati dalle regioni”;

–          la legge regionale n. 50/1993 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio” stabilisce all’ art. 34 “Vigilanza venatoria”  che: “La vigilanza sull'applicazione della presente legge è delegata alle Province.”;

–          all’articolo 2 della legge regionale n. 50/1993 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio” viene espressamente stabilito che : “1.       La Regione esercita le funzioni amministrative di programmazione e di coordinamento ai fini della pianificazione faunistico-venatoria e svolge i compiti di orientamento e di controllo previsti dalla presente legge. 2. Le Province esercitano le funzioni amministrative assegnate loro dalla legge n. 157/1992 e quelle delegate dalla presente legge. 3. La Giunta regionale esercita, ai sensi dell'articolo 55 dello Statuto regionale, i poteri di iniziativa e di vigilanza in ordine all'esercizio delle funzioni delegate. In caso di accertato inadempimento o di inosservanza delle direttive regionali, la Giunta regionale, previa formale diffida, può sostituirsi alla Provincia nel compimento dell'atto o promuovere l'adozione del provvedimento di revoca.”:

–          la vigilanza sul rispetto delle succitate norme regionali e nazionali sulla caccia è perciò affidata alla Polizia Provinciale il cui destino è notoriamente ancora incerto a causa del riordino del comparto delle funzioni delle amministrazioni provinciali (Cf. PDL n. 67 della Giunta Regionale “Disposizioni per il riordino delle funzioni amministrative provinciali” approvato in data 27/10/2015);

–          spesso da parte dei cittadini, così come risulta anche dai fatti di cronaca locale, viene denunciato il mancato rispetto delle norme di sicurezza, in particolare la violazione dei seguenti disposti di legge previsti dalle lettere e) ed f) del comma 1 dell’articolo 21 della L. n.157/1992 che prevedono:: “E’ vietato: e) l'esercizio venatorio nelle aie e nelle corti o altre pertinenze di fabbricati rurali; nelle zone comprese nel raggio di cento metri da immobili, fabbricati e stabili adibiti ad abitazione o a posto di lavoro e a distanza inferiore a cinquanta metri da vie di comunicazione ferroviaria e da strade carrozzabili, eccettuate le strade poderali ed interpoderali;  f) sparare da distanza inferiore a centocinquanta metri con uso di fucile da caccia con canna ad anima liscia, o da distanza corrispondente a meno di una volta e mezza la gittata massima in caso di uso di altre armi, in direzione di immobili, fabbricati e stabili adibiti ad abitazione o a posto di lavoro; di vie di comunicazione ferroviaria e di strade carrozzabili, eccettuate quelle poderali ed interpoderali; di funivie, filovie ed altri impianti di trasporto a sospensione; di stabbi, stazzi, recinti ed altre aree delimitate destinate al ricovero ed all'alimentazione del bestiame nel periodo di utilizzazione agro-silvo-pastorale;”.

Considerato che:

–          nella stagione di caccia 2015/2016, solo nell’arco del primo mese di caccia, si sono registrati molti episodi riportati dai mezzi di informazione locale, alcuni di gravità inaudita, quali, solo a titolo di esempio:

“Cacciatore spara alla lepre ma colpisce anche due braccianti: denunciato”  è un articolo  di Verona Sera del 22/09/2015, episodio avvenuto in data lunedì 21 settembre 2015 nelle campagne del Comune di Cerea (VR) che ha visto due coniugi di 33 e 34 anni ricoverati al Pronto Soccorso del Mater Salutis di Legnago (VR);

“Ragazza di 15 anni in bicicletta colpita da una scarica di pallini” è un articolo  della Tribuna di Treviso del 21 settembre 2015, in merito ad un episodio avvenuto il 20 settembre 2015 a Ormelle (TV), che ha visto una ragazza ferita alla caviglia e ricoverata al pronto soccorso dell’ospedale di Oderzo (TV), in questo caso il cacciatore non è stato indentificato perché fuggito;

“Colpi dei fucili dei cacciatori a ridosso delle abitazioni” è un articolo  della Nuova Venezia del 2 ottobre 2015 in merito a diversi episodi accaduti nel mese di settembre 2015 che hanno visto dei cacciatori non rispettare le distanze di sicurezza dalle case a Giare di Mira (VE), esplodendo delle fucilate in area vietata, cacciatori non identificati per mancanza di adeguati controlli;

“Pallini vicino alle case, i residenti chiedono aiuto al Sindaco – Spari nella golena del Piave telecamere contro i cacciatori” è un articolo del Gazzettino di Treviso del 2 ottobre 2015 che riguarda un episodio  avvenuto a Ponte di Piave (TV), che ha visto un cacciatore sparare a dieci metri dalla strada uccidendo una lepre nella golena del Piave, dove vige il divieto di caccia, cacciatore non identificato;

“Contadini contro cacciatori – I loro cani peggio delle nutrie” è un articolo del Gazzettino di Treviso del 6 ottobre 2015 che racconta dei cani da caccia che fanno più danni delle nutrie ai campi di radicchio di Treviso e di alcuni episodi di spari vicino alle case, in violazione della legge, verificatisi nei mesi di settembre e ottobre 2015 a Conscio di Casale sul Sile (TV). Cacciatori non identificati;

“Si apparta per un bisogno: Impallinato. Momenti di panico. Il ferito trasportato a Treviso in elicottero ora è fuori pericolo” è un articolo del Gazzettino di Treviso del 12 ottobre 2015 relativo ad un episodio di domenica 11 ottobre 2015 verificatosi a Nervesa della Battaglia (TV) che ha visto un anziano cercatore di funghi ferito e trasportato in elicottero al pronto soccorso dell’ospedale di Treviso;

“Forte mal di testa, gli trovano un pallino in testa: è giallo” è un articolo di Oggi Treviso del 14 ottobre 2015 relativo ad un ragazzo  di 17 anni di Colfosco di Susegana (TV) che denuncia un ferimento di un pallino di piombo di provenienza non accertata avvenuto in data domenica 11 settembre 2015. Il colpevole non è stato identificato;

“Caccia Fuori bersaglio già cinque incidenti” “Un’escalation a tre settimane dall’apertura della stagione venatoria. Dalle minacce contro i ragazzi down alla rissa per inseguire una preda” è un articolo della Tribuna di Treviso del 13 ottobre 2015 che riassume alcuni incidenti ed abusi di caccia avvenuti tra settembre e ottobre 2015;

“Casale, spari sotto la casa del consigliere” è un articolo della Tribuna di Treviso del 24 settembre 2015 relativo a “Tre colpi  impressionanti all’alba” denunciati dal consigliere comunale Roberto Cavasin , episodio avvenuto in data 20 settembre 2015 a Conscio di Casale sul Sile (TV);

“Cacciatore spara nel parco della scuola” è un articolo della Tribuna di Treviso dell’11 ottobre 2015  relativo all’episodio che ha visto un cacciatore sparare nel cortile della scuola media di Villorba sabato 10 ottobre 2015, abbattendo sotto gli occhi dei bambini una fagiana. Il cacciatore è scappato e rimasto impunito;

“Spari pericolosi, donna insegue cacciatori” è un articolo della Tribuna di Treviso del 13 ottobre 2015 relativo ad un fatto avvenuto domenica 11 ottobre 2015 a Mogliano Veneto (TV) che ha visto dei cacciatori uccidere una lepre a pochi metri da una abitazione e da una strada. La denunciante rileva l’inesistenza della vigilanza. I cacciatori non sono stati identificati;

“Fucile puntato contro i ragazzi down. Cacciatore: «Andate via o vi sparo» è un articolo del quotidiano il Gazzettino del 22 settembre 2015 relativo ad un episodio di domenica 20 settembre 2015 accaduto a Mareno di Piave (TV), dove durante la manifestazione Diversamente Tipico un cacciatore ha minacciato dei ragazzi down puntandogli il fucile. Il cacciatore non è stato identificato;

“Pioggia di pallini sulle “Centurie” Cacciatori nei guai” è un articolo del Mattino di Padova del 5 ottobre 2015 che riferisce un episodio accaduto il giorno prima nel parcheggio del megastore “Le Centurie” a San Giorgio delle Pertiche (PD) dove sono state rovinate anche le carrozzerie di alcune auto;

Primo giorno di spari residenti impauriti” è un articolo della Nuova Venezia del 3 ottobre 2015 relativo alle esplosioni di colpi di fucili da caccia che disturbano i residenti tra Dese, Favaro, Tessera e Campalto in comune di Venezia;

“Pallini da caccia sulle pareti di casa, è protesta “ è un articolo della Nuova Venezia del 22 settembre 2015 relativo ad episodi che vedono i residenti di Dogaletto e Giare (VE) denunciare pallini conficcati nelle case e nelle auto. I cacciatori non sono stati identificati;

“Pallini da caccia bucano una piscina gonfiabile” è un articolo della Nuova Venezia del 25 settembre 2015 relativo ad un episodio registrato domenica 20 settembre 2015 a Millepertiche di Musile (VE) dove è stata sfiorata una tragedia nel caso nella piscina vi fossero stati dei bambini. I cacciatori non sono stati identificati;

“Cacciatore uccide suo cane, denunciato” è un articolo dell’arena di Verona del 12 ottobre 2015 che riporta il fatto accaduto a Formignana (FE) ad opera di un cacciatore residente in Veneto;

“Un colpo di fucile e il cavallo si imbizzarrisce: paura per una 13enne” è un articolo del quotidiano il Gazzettino di Belluno del 27 settembre 2015 relativo ad un episodio del giorno stesso accaduto a Mel (BL), che ha visto cadere una ragazza da cavallo a causa di uno sparo esploso vicino da un cacciatore. La ragazza è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale di Feltre con un’autoambulanza. I cacciatori non sono stati identificati;

“Spari tra le case, il sindaco <>” è un articolo del quotidiano La Tribuna di Treviso del 21 ottobre 2015 dove il sindaco di Arcade (TV) denuncia episodi del 18 e 17 ottobre 2015 di caccia vicino alle case tra i confini di Arcade (TV) e Spresiano (TV). I cacciatori non sono stati identificati;

“Arcade. Il sindaco: «Denunciate i grilletti facili» è un articolo del quotidiano il Gazzettino di Treviso del 25 ottobre 2015 relativo ai troppi spari dei cacciatori in prossimità delle case in comune di Arcade (TV);

“SPARI E SICUREZZA – Cacciatori a ridosso dell’autostrada” è una lettera alla Tribuna di Treviso del 27 ottobre 2015 dove il responsabile di “Amico Albero” denuncia spari vicino l’autostrada a distanze inferiori ai 50 metri nei comuni di San Donà, San Stino (VE) e Cessalto (TV);

  • oltre agli episodi riportati ve ne sono altri direttamente segnalati agli scriventi, tra i quali:

Treno regionale costretto a fermarsi a causa di cani da caccia nei binari. L’episodio ha visto il treno regionale 5681 di domenica 20 settembre 2015, partito da Vicenza alle 16,14 (e previsto come arrivo a Castelfranco Veneto per le 16,53) fermarsi in zona di campagna nei pressi di San Martino di Lupari (attorno alle 16.40) perché alcuni cani da caccia erano di intralcio alla linea ferroviaria. I testimoni hanno riferito che i cacciatori  non hanno manifestato nessuna intenzione di intervenire sia in soccorso dei cani, sia per evitare che il treno fosse costretto a fermarsi. I cacciatori non sono stati identificati;

Spari ravvicinati a cittadini a cavallo.  Il fatto è accaduto a Monteforte d’Alpone (VR) in data 20 settembre 2015. Gli spari, esplosi a meno di 100 metri nonostante fosse segnalata la presenza, hanno provocato grande spavento ai cavalli con potenziali reazioni che avrebbero potuto portare a conseguenze di pericolo anche per le persone. I cacciatori non sono stati identificati;

Spari in zona industriale e a venti metri dalle abitazioni. Il fatto è accaduto in data domenica 18 ottobre 2015 ad Arcade (TV) in zona industriale dove alcuni cacciatori hanno sparato a circa 20 metri dalle abitazioni e all’interno della zona industriale di Arcade. I cacciatori non sono stati identificati.

Considerato altresì che:

–          la caccia consiste nel libero uso di armi da fuoco pericolose anche per l’uomo e questi incidenti dovuti all’imprudenza e al mancato rispetto della normativa da parte di alcuni cacciatori, possono rappresentare un gravissimo problema di pubblica sicurezza e di evidente allarme sociale;

–          risulta opportuno adottare tutte le iniziative dirette a prevenire i gravi rischi legati all'attività venatoria e all'utilizzo delle armi da caccia al fine di tutelare l'incolumità e la sicurezza dei cittadini del Veneto e dei turisti;

–          il 30 per cento circa dei cacciatori ha più di 65 anni e non ha l'abilitazione all'uso delle armi e non possiede un'adeguata conoscenza delle leggi che regolano oggi la caccia. Infatti, l'esame è stato istituito soltanto nel 1967 a seguito dell'entrata in vigore della legge quadro n. 799/67;

–          prima del 1967 non era previsto alcun esame o valutazione, era sufficiente pagare le tasse governative e di iscrizione ad un'associazione venatoria; il rilascio della licenza di caccia era automatico, senza alcuna valutazione di merito;

–          tornerebbe utile monitorare l’effettiva consistenza, a livello di provincia o meglio ancora di ambito territoriale di caccia, comprensorio di caccia e riserva alpina sia degli addetti alla vigilanza che degli incidenti, abusi e violazioni alle vigenti leggi;

–          per il 95 per cento dei casi i cacciatori che violano le norme sulla caccia non vengono identificati e assicurati alla giustizia a causa di una vigilanza del tutto insufficiente.

Tutto ciò premesso e considerato

i sottoscritti consiglieri regionali chiedono all’Assessore regionale all’Agricoltura e Caccia e all’Assessore regionale al Turismo

quali iniziative vengono svolte attualmente per prevenire i rischi connessi all'uso di armi da caccia nell’esercizio venatorio, al fine di garantire la sicurezza e l'incolumità dei cittadini del Veneto e dei turisti, con particolare riguardo a ciò che attiene il rispetto della normativa in vigore.

 

 

 

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