Zaia apre al nucleare come soluzione del caro energia di questi giorni. Ma dove metterebbe una centrale nucleare in Veneto? Ipotesi del passato la collocavano in Polesine dato che c'è bisogno di tanta acqua. Sono sicuro che i polesani gli ribalterebbero la frittata proponendo come sito adatto il Piave di casa sua o ancora meglio le colline del Prosecco. Se guardiamo cosa sta accadendo in Europa scopriamo che la lungimirante Germania ha deciso, in compagnia di molti altri stati, di chiudere tutte le centrali nucleari. La nuova centrale nucleare attivata in questi giorni in Finlandia, doveva costare 3,2 miliardi di euro, mentre a oggi il prezzo è lievitato a 8,5 miliardi. E' stata progettata a fine anni 90 ed è partita nel 2022. E' di terza generazione ma con tecnologia di 20 anni fa, è una centrale a fissione ovvero della stessa la tecnologia di tutte le centrali nucleari oggi in funzione al mondo. L'unico nucleare pulito è quello a fusione, ma ancora non esiste la tecnologia per realizzarne una centrale. Mi chiedo poi se Zaia si sia già dimenticato dei disastri di Chernobyl e Fukushima e dei due referendum dove gli italiani si sono espressi chiaramente per il no al nucleare. Zaia invece dovrebbe pensare al fotovoltaico, in Veneto abbiamo il 99% dei tetti di case e capannoni vuoti utili a questi pannelli. Il fotovoltaico è pulito, autonomo, a chilometri zero, non inquina, i vecchi pannelli sono riciclabili al 100%. Con i tempi necessari a costruire una centrale nucleare, circa 20 anni, il mondo cambierà due volte; perciò, chi oggi in Italia propone il nucleare come soluzione della carenza di energia e del caro bollette sta prendendo in giro i cittadini. Sveglia Veneti! Andrea Zanoni