Il 14 ottobre 2022 avevo chiesto alla Regione a quanto ammontassero i crediti del Soccorso Alpino per i codici bianchi, spesso inevasi, e le azioni in atto per la riscossione di queste quote di compartecipazione sanitaria non pagate.
La risposta arrivata recentemente è di 404 mila euro di buco di cui 141 mila euro non pagati dai cittadini italiani e 263 mila da cittadini stranieri. I 404 mila euro purtroppo rappresentano un buco di ben il 30% del fatturato totale!
Della questione, in tutto e per tutto paragonabile ad evasione fiscale, la Regione non sembra molto preoccupata e pare abbia una timida intenzione di avviare una gara per incaricare una società di riscossione per i crediti italiani. Per quelli esteri invece sembra addirittura disposta a gettare la spugna.
Un lassismo ambiguo che non fa bene all’immagine di un’amministrazione che dovrebbe pretendere il rispetto delle regole e dimostrare massima cura nella gestione dei soldi dei suoi contribuenti.
Bisogna urgentemente rivedere i meccanismi di pagamento dati i risultati, per esempio imporre un versamento sul posto a chi chiama con leggerezza e senza necessità il pronto soccorso mobilitando inutilmente squadre di vigili del fuoco, medici e tanto di costosissimi elicotteri.
Andrea Zanoni
