Nel 2022 su 29 milioni di ricette mediche la Regione del Veneto ha erogato solo 16 milioni di prestazioni. Aumentano quindi a 13 milioni le prestazioni mediche, cliniche e di analisi rimaste inevase. Nel 2019 furono 12 milioni.
Quasi un cittadino veneto su due è costretto a rinunciare alle cure o a rivolgersi al settore privato pagando di tasca propria per superare i tempi infiniti delle liste d’attesa.
Oltre alle tasse, nel solo 2022 i veneti hanno speso 730 euro pro capite per garantirsi l’accesso alla diagnostica e alle cure. Il Veneto è la terza regione italiana, dopo Lombardia e Lazio, per la spesa sanitaria nel privato.
Per denunciare questa situazione disastrosa oggi il PD Veneto ha lanciato la campagna PRIME e’ SALUTE che parte da questi dati drammatici per chiedere alla Regione di abbattere i tempi di attesa, rispettare i criteri di priorità e garantire il diritto universale alla salute.
Gli altri punti della campagna riguardano: la carenza dei medici di famiglia, la tutela della salute mentale per giovani e adulti, la carenza dei medici negli ospedali e pronto soccorso.
Si potrà firmare anche una petizione che potrà essere sottoscritta nei circoli del Pd in tutta la regione oppure direttamente online attraverso il sito web del Pd alla pagina http://www.pdveneto.com/prima-è-salute.
Andrea Zanoni