In seguito ad una mia specifica richiesta, mercoledì in commissione Cultura e Turismo, abbiamo ascoltato i rappresentanti delle associazioni ambientaliste
CAI – Club Alpino Italiano, Italia Nostra, WWF Veneto e Mountain Wilderness Italia, in merito al progetto di legge sugli alberghi panoramici anche sopra i 1600 metri, in deroga al limite posto dalla legge urbanistica.
Per il presidente regionale del Cai Renato Frigo, affiancato dall’arch. Alessandra Barbieri e da Guerrino Malagola la realizzazione potenziale di 172 alberghi panoramici in alta quota rappresenterebbe un eccesso di urbanizzazione e un rischio di colonizzazione con grave impatto ambientale su un habitat fragile e delicato come il territorio montano.
Il CAI, associazione che gestisce in quota 35 rifugi e 42 bivacchi, ha espresso anche riserve sull’utilità per la pubblica amministrazione di tale deroga alla legge urbanistica e alla normativa paesaggistica.
Il presidente regionale Italia Nostra Ing. Adriano Marchini ha richiamato l’attenzione sul rispetto della montagna e sulla necessità di ridurre al minimo l’impronta ecologica su un bene universale e indisponibile.
Giancarlo Gazzola, vicepresidente di Mountain Wilderness Italia, ha sottolineato la criticità e la fragilità dell’ambiente montano bollando come una ‘follia’ la proposta di costruire questa tipologia di strutture ricettive ad uso esclusivo di una clientela ristretta e facoltosa.
In Commissione ho ricordato gli impatti di questi alberghi panoramici extralusso fino a otto camere, su un ambiente in estrema sofferenza come quello della montagna a causa dell’emergenza climatica, come quello luminoso, acustico, dei reflui prodotti in alta quota, dei trasporti e viabilità, del suolo per le fondazioni.
Sarò a fianco di queste associazioni per difendere la montagna e per affossare in tutti i modi questo progetto di legge utile solo ad un turismo di élite, mordi e fuggi, estraneo alla bellezza di e ai silenzi delle nostre vette.
Andrea Zanoni