IN MONTAGNA NON NEVICA PIU’, IN LESSINIA LA REGIONE VENETO PAGA 80.000 EURO PER SMANTELLARE GLI IMPIANTI DA SCI. PERCHE’ SPENDERE OGGI 80 MILIONI DI EURO PER UNA PISTA DA BOB A CORTINA? DA ZAIA ARRIVANO I PRIMI SEGNALI DI RESA.

Un altro segnale dei cambiamenti climatici che interessa il pianeta è la progressiva diminuzione della quota neve nella stagione invernale sui molti territori montani della nostra Regione che un tempo caratterizzava quei paesaggi e che costituiva un’attrattiva per gli sport invernali. C’è sempre meno neve, è un dato di fatto. Ma in questi ex comprensori sciistici rimangono gli impianti in disuso, dei fantasmi testimoni di un ambiente violentemente stravolto dal riscaldamento globale. Dei ruderi, che venuta meno la loro funzione per la mancanza di neve, contribuiscono anche al deturpamento e degrado del paesaggio così come appare adesso. E rimuoverli comporta ovviamente anche delle spese che ricadono sulla Regione. Come è accaduto nell’ex comprensorio sciistico di San Giorgio nel Parco Naturale della Lessinia dove i contribuenti veneti pagheranno 80.000 euro per smantellare sette vecchi skilift e una seggiovia nei comuni di Bosco Chiesanuova ed Erbezzo. Se queste sono le cupe premesse per i futuri inverni nelle nostre montagne, e di anno in anno la tendenza purtroppo conferma un’inesorabile riduzione delle nevicate, mi chiedo se sia anche solo lontanamente pensabile di investire 80 milioni di euro per costruire impianti nuovi, come nel caso della pista da Bob di Cortina, dato che l’andamento climatico ci dice che prima o poi anch’essi saranno destinati al disuso totale. Da parte di Zaia abbiamo assisto a mesi di muro contro muro contro il CIO Comitato Internazionale Olimpico e le Associazioni Ambientaliste che correttamente hanno sempre osteggiato questo spreco di denaro pubblico e di ambiente indicando come alternativa la pista da Bob di Innsbruck. Oggi finalmente scopriamo una possibile e clamorosa marcia indietro di Zaia che ha scritto alla Fondazione Milano-Cortina 2026 aprendo all’ipotesi Innsbruck. Sarebbe una resa di Zaia e una importante vittoria dei cittadini, dei contribuenti tutti, delle associazioni che da tanto si battono contro questo assordo impianto che sarebbe stato utilizzato da meno di 20 atleti italiani, e che avrebbe rischiato di diventare un nuovo impattante e deleterio ecomostro nelle piu’ belle montagne europee. Andrea Zanoni

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