Dopo il via libera della Quinta Circoscrizione e l’inserimento da parte del Comune di Verona nel Piano degli Interventi, sono arrivate le ruspe per realizzare il polo commerciale di 53 mila metri quadrati che cancellerà la zona agricola tra via del Pestrino e via S. Giovanni Lupatoto, a Verona. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «La Regione intervenga per bloccare un nuovo scempio ambientale nel rispetto delle indicazioni europee. Zaia aveva annunciato uno stop alla cementificazione che ora sembra rimangiarsi»
Ai margini del Parco dell’Adige, in una zona già gravemente penalizzata da traffico e inquinamento, si sta assistendo alla realizzazione di un progetto di edilizia privata e commerciale con un enorme supermercato dotato di rotatoria e parcheggi.
I cittadini del quartiere di Verona Borgo Roma si sono mobilitati contro la cementificazione su terreni che, da agricoli, sono diventati edificabili per far posto ad un centro commerciale di 53 mila metri quadrati. La pagina di Facebook “Pestrino e Palazzina da salvare” ha raggiunto 485 “mi piace” in una ventina di giorni (VIDEO).
Il progetto prevede un enorme supermercato inserito nel Piano degli interventi comunale e approvato dalla Circoscrizione di Borgo Roma, quartiere di Verona. Il centro commerciale, di cui è già stato avviato il Piano Urbanistico Attuativo, è destinato a sorgere all’incrocio tra via San Giovanni Lupatoto e via del Pestrino, insieme a negozi di vicinato e una serie di appartamenti. Il tutto distribuito sugli oltre 53 mila metri quadrati al momento ricoperti da una distesa d’erba e terra.
L’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «È un progetto scellerato che cancella altri ettari di territorio imprimendo una nuova e profonda ferita all’ambiente e alla qualità della vita dei cittadini. La Regione Veneto non deve rimanere indifferente: Zaia, a fine agosto, aveva annunciato battaglia alla cementificazione selvaggia, prima promettendo una legge ad hoc e poi l’istituzione di un’apposita commissione».
A maggio scorso, il Parlamento europeo ha approvato la relazione Gerbrandy, che prevede una Road Map entro il 2050, uno stop definitivo dell’edificazione e dell’asfaltatura di territorio agricolo e naturale.
«Il Veneto, nell’indifferenza della Regione, sta soccombendo soffocato dal cemento, Quest’inerzia delle istituzioni sembra celare una complicità con i palazzinari – ha concluso Zanoni –. In Europa, ogni anno, 1000 chilometri quadrati di nuovi terreni, una superficie più estesa della città di Berlino, vengono utilizzati per attività umana e buona parte vengono impermealizzati. Secondo l’Istituto Superiore per la protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), il consumo di suolo in Italia è passato dal 2,8 per cento del 1956 al 6,9 del 2010, con un incremento di 4 punti percentuali. In altre parole, sono stati consumati in media oltre 7 metri quadrati al secondo per più di 50 anni. Questo vuol dire che ogni 5 mesi viene cementificata una superficie pari a quella del comune di Napoli e ogni anno una pari alla somma di quella di Milano e Firenze. In termini assoluti, l’Italia è passata da poco più di 8.000 chilometri quadrati di consumo di suolo del 1956 a oltre 20.500 nel 2010. È ora di dire basta a questi scempi ambientali».
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