L’eurodeputato Andrea Zanoni risponde alle accuse di Sergio Berlato: “La caccia in deroga della Regione Veneto è illegale e perciò bandita da Bruxelles. I cacciatori si mettano il cuore in pace, la caccia in deroga è finita come la carriera politica di chi l’ha difesa per anni”
“Faccio presente a Sergio Berlato, che mi accusa di continue strumentalizzazioni sulla caccia in deroga, che il 2 luglio scorso la Commissione europea ha inviato al Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri italiano una lettera con la quale ha bocciato tutti i quesiti della Regione Veneto sulla caccia in deroga”. È la risposta dell’eurodeputato ALDE Andrea Zanoni all’attacco di Sergio Berlato sulla caccia in deroga in Veneto. “Berlato la smetta di arrampicarsi sugli specchi. È stata la Direzione Generale Ambiente della Commissione europea a ribadire, nella riunione del 23 marzo 2012, nella riunione del 20 aprile 2012 e nella lettera del 7 luglio 2012, che la caccia in deroga della Regione Veneto è illegittima”.
“Berlato deve capire una volta per tutte che nulla è cambiato dalla condanna della Corte di Giustizia Ue dell’11 novembre 2010: la caccia in deroga che ogni anno la Regione Veneto cerca di far passare, viola apertamente le normative europee”, incalza Zanoni. “Nell’ultima lettera della Commissione europea viene scritto nero su bianco che le sei specie in questione (Storno, Fringuello, Peppola, Pispola, Frosone e Prispolone) non sono cacciabili”. L”eurodeputato cita ancora la lettera della Commissione nella quale si legge che “qualora le autorità venete adottassero una deroga che non rispettasse tutte le condizioni imposte dall’articolo 9 della Direttiva, ciò consentirebbe una nuova violazione della sentenza della Corte di giustizia dell’11 novembre 2010 nella e che la Commissione non avrà altra scelta che presentare un secondo ricorso dinanzi alla Corte Ue proponendo l’imposizione di sanzioni pecuniarie contro la Repubblica italiana”.
Zanoni ricorda che “già il 25 maggio 2012 il Commissario Ue all’Ambiente Janez Potocnik aveva avvertito l’allora Ministro all’Ambiente italiano Corrado Clini che se per la stagione venatoria 2012-2013 sarebbero state adottate in Italia deroghe illegittime, la Commissione non avrebbe avuto altra scelta che presentare un secondo ricorso alla Corte di giustizia Ue proponendo sanzioni pecuniarie”.
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“Se Berlato avesse ragione nella sua difesa a spada tratta della caccia in deroga, lo scorso anno i cacciatori veneti avrebbero avuto vita facile, invece i fringuelli sono passati sopra la loro teste indenni – conclude Zanoni – I cacciatori veneti devono finirla di farsi incantare da personaggi come Berlato e che si mettano il cuore in pace perché la caccia in deroga è morta e defunta come la carriera politica di chi ha raccontato per un decennio un mare di frottole sulla legittimità di queste deroghe”.
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