Venezia, 28 novembre 2019
“Ieri le parole della neo presidente della Commissione Ursula Von der Leyen sul contrasto ai cambiamenti climatici, oggi il voto del Parlamento europeo che dichiarato lo stato di emergenza ambientale. Certo, alle parole dovranno poi seguire fatti, ma è un passo in avanti incoraggiante”. Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Ambiente, interviene sul via libera a Strasburgo alla risoluzione presentata da Socialisti, Liberali e Sinistra con cui si chiede alla Commissione di garantire che tutte le proposte legislative e di bilancio pertinenti siano pienamente in linea con l'obiettivo di limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi. Il testo è passato con 429 voti a favore, 225 contrari e 19 astensioni. “Mi auguro che anche l’Italia segua l’esempio, cancellando l’incredibile bocciatura dello scorso giugno, quando il Senato disse ‘no’ alle mozioni presentate dal Partito Democratico. Poi, appunto, servono atti concreti: per questo trovo incredibile che anche una componente, sia pur minoritaria, della maggioranza di governo comba accanitamente la tassa sulla plastica, pure nella versione assai ridotta rispetto a quanto previsto in origine”.
Ma Zanoni chiama in causa anche la Regione: “In Veneto i cambiamenti climatici hanno fatto più danni rispetto al resto d’Italia, con un conto miliardario. Dichiarare l’emergenza climatica mi sembrerebbe il minimo sindacale. Come gruppo consiliare abbiamo presentato due mozioni sul clima e un Pdl sull’economia circolare per la riduzione dei rifiuti e del consumo di plastica, spero che arrivino presto in aula e che ci sia un voto unanime”, aggiunge l’esponente del PD prima di annunciare la propria presenza domani a Treviso con il movimento Fridays For Future, in occasione del quarto Sciopero mondiale per il clima.