Mercoledì 29 maggio 2013, il Presidente della Provincia di Bolzano, Luis Durnwalder, ha incontrato il premier Enrico Letta per parlare del destino del Parco dello Stelvio. L’europarlamentare Andrea Zanoni ha affermato: «Il Parco Nazionale non deve essere smembrato per logiche di opportunità. Occorre invece pensare ad un ente di rilevanza transnazionale, collaborando con l’Europa per un progetto di più ampio respiro. Mi batterò per questo scopo».
Mercoledì 29 maggio 2013 a Roma, il Presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder ha incontrato il premier Enrico Letta. All’incontro era presente anche il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Graziano Delrio. Tra i temi affrontati anche la semplificazione dell’assetto organizzativo territoriale del Parco dello Stelvio.
Da anni le associazioni ambientaliste e protezionistiche locali sono preoccupate per il destino del Parco dello Stelvio che, con il decreto del Consiglio dei Ministri del 22 dicembre 2010, di fatto, è stato già intaccato nella sua unitarietà.
L’europarlamentare Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare e vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere degli Animali al Parlamento europeo ha affermato: «Stiamo assistendo all’agonia di uno dei Parchi più importanti del nostro Paese. Il Presidente della Provincia di Bolzano, Luis Durnwalder, vuole accelerarne la morte e di fatto smembrare l’area protetta in 3 piccoli parchi provinciali, facendo perdere quelle caratteristiche unitarie che ne fanno un comprensorio unico nel suo genere. Già la decisione dello scioglimento del Consorzio di gestione è stato un regalo al Presidente della Provincia di Bolzano. La spartizione tra le Province autonome di Trento e di Bolzano e la Regione Lombardia non ha nessuna ricaduta positiva. È stato messo in crisi un tassello fondamentale delle aree naturali protette che compongono il sistema sovranazionale delimitato dalla Convenzione Internazionale per la Protezione delle Alpi. L’Italia ha ratificato questa convenzione con una propria legge nel 1999 come gli altri Stati dell’arco alpino. Non rimarrò in silenzio con le mani in mano a guardare questo scempio ambientale e faunistico».
Zanoni, infatti, già sabato 8 giugno parteciperà al convegno organizzato dalle sezioni di Trento e di Bolzano di Italia Nostra e da altre 5 associazioni della regione Trentino Alto Adige e Sudtirol (CIPRA Italia, WWF, Legambiente, LIPU, Mountain Wilderness) e dalla Società degli Alpinisti Tridentini (SAT). L’incontro, dal titolo “Parco Nazionale dello Stelvio: un Parco per l’Europa” si terrà, dalle 9 alle 13, a Malè (TN) in Val di Sole, nella sede della Comunità della Valle di Sole in via IV Novembre 4.
Interverranno il Presidente della Regione Trentino – Alto Adige / Südtirol e Presidente della Provincia autonoma di Trento Alberto Pacher, il Presidente della Comunità della Valle di Sole Alessio Migazzi, il Direttore del Parco Nazionale dello Stelvio Wolfgang Platter, il Presidente di CIPRA Italia – Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi Oscar del Barba, il Consigliere della Società degli Alpinisti Tridentini – SAT Sandro Magnoni, la Direttrice del Parco naturale delle Alpi Marittime Patrizia Rossi, il Consigliere di Federparchi Antonello Zulberti. Modererà l’incontro Ettore Sartori, ex direttore del Parco Naturale “Paneveggio – Pale di San Martino” e dal 2012 Consigliere della sezione trentina di Italia Nostra.
«Sarà l’occasione per fare il punto della situazione e per iniziare a tracciare un nuovo futuro per il Parco – ha concluso Zanoni – La strada da intraprendere non è lo smembramento ma l’entrata dello Stelvio in un’area di rilevanza transnazionale. L’obiettivo deve essere la creazione di un Parco europeo che, per gli obiettivi di conservazione, sia un tutt’uno con il parco svizzero dell’Engadina e che venga inserito in un progetto più ampio di protezione che possa toccare anche i parchi dell’Adamello – Brenta, Alpi Orobie Valtellinesi e Orobie Bergamasche. Al contrario l’affidamento delle competenze alle Province autonome ed alla Regione Lombardia in collaborazione con i Comuni potrebbe comportare pericoli per l’ambiente, come uno sfruttamento del suolo irrazionale e la possibilità di aprire alla caccia, vista la pressione che i cacciatori sanno esercitare sugli enti locali e la passione estrema per la caccia del Presidente Durnwalder».
Background
Il Parco dello Stelvio è stato istituito nel 1935. Dal 2010, Italia Nostra, WWF, Cipra Italia, Legambiente, Mountain Wilderness Italia, Legambiente, Touring Club, Club Alpino Italiano, la Federazione Pro Natura e la LIPU hanno cercato di arginare i danni del decreto del Consiglio dei Ministri del 22 dicembre 2010 che, di fatto, ha smembrato l’area protetta. Il 30 novembre dello stesso anno, la Commissione dei Dodici aveva approvato una norma per la soppressione del Consorzio del Parco.
Il Presidente della Repubblica non ha firmato il decreto impedendone l’entrata in vigore. La mancata approvazione del Capo di Stato è stata giustificata dalla mancanza d’intesa con la Regione Lombardia e dal contrasto con la legge nazionale sulle aree protette. Da allora, però, le associazioni ambientaliste denunciano una paralisi del Parco con il mancato rinnovo degli organi collegiali decaduti.
La nomina del Consiglio Direttivo, venuto meno il 26 dicembre 2010, spetta al Ministero dell’Ambiente.
Già a metà gennaio, quando le associazioni protezioniste locali avevano lanciato l’allarme, Zanoni era intervenuto non solo invitando il Governo ad allontanare definitivamente lo spettro dello smembramento, ma esortando a lavorare in modo concreto per l’ambiente.
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