Zanoni dà il via al processo di revisione della direttiva sulla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale

L’eurodeputato Andrea Zanoni presenta in commissione Ambiente ENVI le sue priorità sulla nuova VIA: più trasparenza, lotta ai conflitti d’interesse, coinvolgimento del pubblico e sanzioni per chi sgarra. Un occhio particolare riservato al gas di scisto.

Direttiva cruciale per tutelare l’ambiente di tutta Europa

 

L’eurodeputato ALDE Andrea Zanoni ha presentato oggi in commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, le sue priorità a proposito della revisione della normativa sulla procedura di Valutazione Impatto Ambientale VIA della quale è relatore per il Parlamento europeo. Sei i punti saldi: coinvolgere maggiormente il pubblico interessato nel processo decisionale; limitare il problema del conflitto di interessi; prevedere misure correttive in caso di monitoraggio ex-post di un progetto che causa effetti negativi; semplificare l’elaborazione e la verifica del rapporto ambientale; dare certezza giuridica; includere nell’allegato I (opere per le quali la VIA è obbligatoria) i progetti sui gas non convenzionali come il gas di scisto (shale gas).

 

Zanoni: “Si tratta di una direttiva cruciale per la politica ambientale dell’Unione Europea. Sono circa 200 le tipologie di progetti sottoposti a Valutazione di Impatto Ambientale come ponti, porti, centrali nucleari, autostrade, discariche di rifiuti, allevamenti intensivi di polli, suini, e moltissimi altri. Con la sua proposta, la Commissione alza notevolmente il livello della normativa vigente (VEDI ALLEGATO). Personalmente ho presentato una serie di proposte di emendamenti volte essenzialmente a rafforzare questa posizione per renderla più incisiva ed efficace”.

 

Zanoni sottolinea anche come “gli Stati membri devono prevedere sanzioni efficaci in caso di violazione  delle disposizioni nazionali adottate  a norma della presente direttiva, sanzioni che siano effettive, proporzionali e dissuasive”. L’eurodeputato ricorda infine come “in Europa i contenziosi legali davanti alla Corte di Giustizia riguardanti la VIA sono inferiori per numero solo a quelli relativi alla Direttiva Habitat”.

 

Il rapporto sulla VIA di Zanoni sarà votato in commissione Ambiente ENVI il 10 luglio 2013 e si esprimeranno per parere anche le commissioni Petizioni PETI e trasporti TRAN.

 

BACKGROUND

 

La direttiva VIA, di carattere procedurale, ha come obiettivo quello di rendere i progetti che rientrano nel suo campo di applicazione sostenibili dal punto di vista ambientale.

 

La Direttiva divide i progetti in due grandi categorie:

  • quelli dell’ALLEGATO I che sono sempre sottoposti alla procedura VIA ad esempio raffinerie, centrali nucleari, autostrade,
  • quelli dell’ALLEGATO II di impatto potenzialmente minore come ad esempio piste da sci, metropolitane, fonderie che devono essere sottoposti ad una Verifica di assoggettabilità caso per caso, la cosiddetta procedura di screening.

 

La direttiva stabilisce gli obblighi inerenti ai committenti e alle autorità competenti e il grado di coinvolgimento del pubblico nel processo decisionale.

 

Nei 28 anni di applicazione della Direttiva VIA in Europa, la prima risale al 1985, ci sono state tre modifiche marginali mentre il contesto politico, giuridico, geografico e ambientale dell’Unione è cambiato notevolmente.

 

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