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Ultima campana per salvare le api europee

L’eurodeputato Andrea Zanoni commenta la pubblicazione del rapporto Greenpeace sulla moria delle api. “L’Europa deve trovare il coraggio di andare contro gli interessi delle lobby dei pesticidi e proteggere le api e l’agricoltura europea”

 

Lo studio di Greenpeace sulle api in declino ribadisce ancora una volta il bisogno di intervenire con urgenza per proteggere questi importantissimi insetti impollinatori mettendo fuori commercio le sostanze chimiche, come i  neonicotinoidi, che ne minacciano l’esistenza”. E’ il commento dell’eurodeputato ALDE Andrea Zanoni, membro della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, alla pubblicazione del rapporto “Api in declino – le minacce agli insetti impollinatori e all’agricoltura europea” da parte di Greenpeace. “L’Europa si deve far promotrice di misure importanti che bandiscano per sempre le sostanze utilizzate in agricoltura che stanno massacrando le api di tutto il continente. In gioco non c’è solo il loro futuro ma anche quello di tutti noi”.

 

Il rapporto Greenpeace mette in evidenza l’importanza sia ecologica che economica di proteggere e mantenere in buone condizioni le popolazioni di api e la necessità di eliminare dalle pratiche agricole i pesticidi che le minacciano. L’eliminazione di tali sostanze è un primo passo cruciale
ed efficace per tutelare la salute delle popolazioni di api e per salvaguardare la loro attività di impollinazione, un servizio vitale per la produzione di cibo e per l’ecosistema.

Purtroppo lo scorso 15 marzo i ministri all’agricoltura dei 27 Paesi Ue non hanno trovato l’accordo sulla messa al bando dei neonicotinoidi, i pesticidi letali per gli insetti impollinatori proposta della Commissione europea – lamenta Zanoni – Secondo fonti Ue, a favore si sono pronunciati 13 Stati, tra cui l’Italia, 9 i contrari e 5 gli astenuti. La Commissione europea, quindi, non ha potuto proseguire con l’attuazione del divieto”.

 

In Italia i tre neonicotinoidi che l’Ue voleva bandire in tutto il continente, sono già stati vietati dal 2008 ma continuano a venir diffuse in ambiente sotto forma di spray per i trattamenti fogliari e granuli per la geodisinfestazione, e lo stesso avviene per altri insetticidi particolarmente tossici per le api.

 

L’eurodeputato ricorda che “l’EFSA, con una ricerca approfondita e test mirati, ha stabilito evidenze scientifiche sulle conseguenze letali dei neonicotinoidi sulle api, anche a basse dosi”. Il 16 gennaio 2013, l’EFSA ha rilasciato tre importanti pareri (1 , 2  e 3 ) su altrettanti prodotti usati su vastissima scala contenenti neonicotinoidi che ne hanno denunciato un’elevata tossicità. “Di quali altre  evidenze scientifiche c’è bisogno per vincere gli interessi delle lobby dei pesticidi e prendere una decisione all’insegna del buon senso?”, conclude Zanoni.

BACKGROUND

 

Il rapporto “Api in declino” segna il lancio di una nuova campagna europea di Greenpeace per salvare le api (www.salviamoleapi.org), e per promuovere un’agricoltura di stampo ecologico, in grado di produrre alimenti sani riducendo l’uso di sostanze chimiche e fornire habitat sicuri per gli insetti impollinatori domestici e selvatici. Il calo complessivo delle api è il risultato di molteplici fattori: malattie e parassiti, cambiamenti climatici, pratiche agricole di stampo industriale. In particolare alcuni pesticidi, fra i quali i neonicotinoidi, rivestono il ruolo di veri e propri killer nei confronti degli insetti impollinatori. Oltre ai fenomeni di intossicazione acuta che portano alla morte immediata delle api, sono molti gli effetti sub-letali legati a questi pesticidi, come ad esempio effetti sulla fisiologia, interferenze con la capacità di approvvigionamento del cibo, problemi d’orientamento e l’impatto sui processi di apprendimento. La capacità delle api di resistere a malattie e parassiti sembra essere direttamente influenzata dalla loro esposizione a tali sostanze tossiche, con conseguenze catastrofiche per la salute e la sopravvivenza delle api e degli altri impollinatori naturali. Senza api sono a rischio interi ecosistemi, l’agricoltura e la produzione alimentare. 

 

Greenpeace ha individuato sette pesticidi che devono essere subito vietati a causa della loro tossicità estremamente alta e degli effetti sub-letali e/o sistemici sulle api. L’elenco comprende imidacloprid e clothianidin della Bayer, thiamethoxam della Syngenta, fipronil della Basf e clorpirifos, cipermetrina e deltametrina prodotti da diverse aziende agrochimiche che incamerano profitti significativi dall’uso massiccio di queste sostanze chimiche in agricoltura.

Leggi il rapporto: “Api in declino – le minacce agli insetti impollinatori e all’agricoltura europea”: www.salviamoleapi.org

 

 

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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