Trento elargisce un milione di euro ai cacciatori. Zanoni: «La Provincia finanzia un conflitto di interessi. Meglio assegnarli al Corpo Forestale dello Stato»

La Provincia di Trento ha concesso all’Associazione cacciatori del Trentino il finanziamento delle proprie attività di 980 mila euro per il 2013. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Un contributo assurdo sovvenzionato con i soldi pubblici. I cacciatori sono in conflitto di interesse perché non possono gestire i controlli: è ridicolo che il controllore coincida con il controllato»

 

La Provincia di Trento ha concesso anche quest’anno il contributo di 980 mila euro all’Associazione cacciatori del Trentino per finanziarne le attività di controllo e pianificazione della caccia. L’ingente somma servirà in gran parte per coprire le spese che l’associazione sostiene per il pagamento degli stipendi dei propri dipendenti.

 

La struttura dell’associazione è composta da 29 agenti tecnici, 5 agenti con funzioni di coordinamento, 5 tecnici più un sesto con funzioni di direttore. Rispetto al 2012, ci sono 2 agenti in meno ma il contributo finanziario dato dalla Provincia è rimasto costante.

 

Nella determinazione del Servizio Foreste e Fauna si specifica che la Provincia concorre alle spese riguardanti la partecipazione all’attività di vigilanza venatoria delle riserve e la predisposizione dei programmi di prelievo.

 

La convenzione con la Provincia prevede, tra i compiti attribuiti all’associazione, la vigilanza venatoria, come “funzione accessoria ed eventuale”. In forza di questa modifica, il personale viene utilizzato per l’espletamento di attribuzioni tecniche, come il supporto, il monitoraggio e i censimenti faunistici che, tra l’altro, riguardano anche uccelli e mammiferi tutelati dalla Direttiva Uccelli, la 2009/147/CE e dalla Direttiva Habitat, la 92/43/CE.

 

L’europarlamentare Andrea Zanoni, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere degli Animali e membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «Trovo assurdo che i soldi pubblici vadano ai cacciatori, soldi di noi tutti che, in un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo, non dovrebbero essere destinati ad un’associazione venatoria. La Provincia avrebbe dovuto finanziare il Corpo Forestale Provinciale o dotarsi di un buon nucleo di Guardie Provinciali. L’associazione di cacciatori che gestisce i controlli e i censimenti venatori è un vero e proprio paradosso: secondo me è un conflitto di interessi, dato che il controllore coincide con il controllato. Affidare la gestione di vigilanza e i piani di gestione ai cacciatori equivale a incaricare un carcerato di costruirsi la propria cella: la farebbe sicuramente con un buco».

 

 

 

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