Strage di randagi a Capo Verde, Zanoni scrive alle autorità dell’isola

Andrea Zanoni (Eurodeputato IdV) e Dan Jørgensen (danese, socialista) scrivono a nome dell’intergruppo Benessere degli Animali alle autorità di Capo Verde per fermare le uccisioni di randagi. “Usino i fondi dell’Ue per gestire il randagismo in modo civile”

 

Andrea Zanoni e il collega Dan Jørgensen a nome dell’intergruppo Benessere degli Animali al Parlamento europeo inviano una lettera alle autorità di Capo Verde affinché fermino immediatamente le uccisioni di cani e gatti randagi e adottino delle misure civili per gestire il fenomeno del randagismo. “Le uccisioni di randagi devono finire oggi stesso. Capo Verde usi i fondi messi a disposizione dall’Ue senza sporcar ulteriormente le strade di sangue”.

 

Ieri a Strasburgo nella riunione dell’intergruppo Benessere degli Animali presieduta da Zanoni, i deputati hanno fatto il punto sulle barbare uccisioni che da anni avvengono nell’isola dell’Atlantico e documentate da numerosi video amatoriali di turisti scandalizzati per la loro brutalità. Edoardo Gandini dell’Oipa ha portato la sua testimonianza all’attenzione degli eurodeputati che hanno quindi deciso di agire concretamente.

 

“I membri dell’Intergruppo trovano inaccettabili le misure di gestione attualmente in uso nei confronti per i cani e gatti randagi – si legge nella lettera – Chiediamo quindi un intervento al fine di cessare immediatamente tutte le campagne di uccisione e di affrontare la questione in modo alternativo, seguendo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”.

 

Nell’isola è partito un progetto per la gestione del randagismo (“Luta contra os animais vadios na Ilha de São Vicente – Projeto piloto para o arquipélago de Cabo Verde”) finanziato anche con fondi europei (100mila euro). Il tutto è bloccato per la mancanza di disponibilità delle autorità municipali dell’isola. Per questo Zanoni e Jørgensen esortano le autorità a sbloccare il progetto, a promuovere campagne educative e a favorire il raggiungimento di una legge sulla protezione degli animali in grado di tutelare anche gli animali randagi e di sanzionare ogni forma di crudeltà contro di loro.

 

“E ora che anche fuori dall’Europa, a Capo Verde come in Ucraina, il randagismo si gestisca con metodi civili e senza bastoni e fucili – aggiunge Zanoni – E soprattutto l’Europa non può e non deve essere complice di queste barbarie”.

 

“Ci auguriamo che le autorità di Sao Vicente collaborino all’attuazione di una politica di gestione del randagismo che, oltre a configurare Capo Verde come un Paese civile, avrebbe anche un impatto culturalmente positivo sulla popolazione locale”, conclude Edoardo Gandini.

 

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