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Sfruttamento lavorativo in agricoltura, Camani e Zanoni (PD): “Piaga intollerabile. Puntare su alleanza istituzioni-categorie e rafforzamento controlli per garantire legalità e qualità”.

“Le notizie dei recenti blitz delle forze dell’ordine a San Polo di Piave, a Maser, a Maserada e San Biagio di Callalta  in provincia di Treviso contro lo sfruttamento lavorativo in agricoltura ci restituiscono una fotografia pesante sul fenomeno del caporalato che colpisce drammaticamente anche la nostra regione. Una piaga intollerabile, che oltre a violare le più elementari norme contrattuali e salariali, annienta la dignità delle persone e reca un danno economico alla società”.
 
Così la capogruppo del PD Veneto, Vanessa Camani, commenta le operazioni della Polizia Locale che hanno portato alla scoperta nel Trevigiano di un “sistema di sfruttamento che, come spesso avviene, sembra coinvolgere cooperative spurie che arruolano braccia, anche di persone in nero o in clandestinità, da impiegare in agricoltura. Sono spesso soggetti che intermediano manodopera a prezzo bassissimo, che offrono alle aziende locali. Generalmente questi lavoratori sono pagati 3 o 4 euro all’ora, sono sottoposti ad orari di lavoro giornalieri impossibili e sono costretti a vivere in precarie condizioni igieniche e sociali. Ma sappiamo quanto questo dramma non sia più limitato al settore agricolo e sia ormai esteso ad altri comparti strategici del sistema produttivo regionale, dalla manifattura all’edilizia, dalla logistica al volantinaggio”.
 
A questo proposito l'esponente dem e presidente della Commissione Legalità, Andrea Zanoni, punta l'indice sulla “carenza del personale di controllo. Gli Spisal, malgrado le promesse di rafforzamento da parte della Regione, sono in sottorganico. Un corto circuito peraltro emerso già in Commissione Legalità nel corso degli approfondimenti dedicati agli incidenti sul lavoro e le malattie professionali. È evidente la necessità di investire su questo fronte per scongiurare il diffondersi di un fenomeno che da anni vede il territorio trevigiano particolarmente colpito, anche con situazioni miste tra regolari e lavoratori in condizioni di schiavitù. I blitz di queste ore, rispetto ai quali mi congratulo con le forze di polizia che hanno eseguito le operazioni, confermano ulteriormente questo scenario”.
 
Secondo Camani e Zanoni “è inoltre indispensabile investire maggiormente sull’adesione capillare alla Sezione Territoriale del Lavoro Agricolo di Qualità, stringendo alleanze sempre più proficue con le organizzazioni di categorie e promuovere forme trasparenti e legali di incontro tra domanda e offerta, oltre ad investire di più nelle politiche attive del comparto. Sono azioni che richiedono un protagonismo nuovo delle istituzioni locali e della Regione, per far emergere con tempestività le eventuali situazioni di irregolarità e per implementare la cultura della legalità nel mondo del lavoro”.
 
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