Andrea Zanoni (Eurodeputato IdV) critica il via libera all’iter di riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle (Rovigo). “Zaia non canti vittoria troppo presto, va comunque fatta la VIA. Non è così che si rilancia l’economia e si creano posti di lavoro”
“Una sentenza discutibile che riapre un capitolo che davamo per chiuso”. Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV, boccia senza mezzi termini la sentenza del Consiglio di Stato pubblicata oggi che riavvia l’iter autorizzativo per la conversione della centrale Enel nel Polesine da olio a carbone. “Zaia non canti vittoria troppo presto, la centrale a carbone fa parte della preistoria , del passato come lo è l’immagine della Lega dura e pura”.
La sentenza di oggi contraddice quanto deliberato dal Consiglio di Stato stesso che il 23 aprile scorso aveva respinto per inammissibilità il ricorso con cui la Regione Veneto aveva chiesto di revocare la sentenza del 17 maggio 2011 con cui veniva dichiarato illegittimo il decreto del ministero dell’Ambiente che aveva dato il via libera alla compatibilità ambientale del progetto.
“Inspiegabile questa retromarcia su un capitolo che ormai speravamo di aver chiuso – attacca Zanoni – Come d’altronde è inspiegabile la gioia con cui la Regione Veneto ha accolto la sentenza di oggi. Se Luca Zaia e la Lega contano di rilanciare l’economia del Paese e aumentare i posti di lavoro ricorrendo ad una fonte inquinante e utilizzata per la prima rivoluzione industriale come il carbone si sbagliano di grosso. Si tratta di una logica miope degna di una forza politica passatista e incapace di proiettare l’Italia verso la modernità”.
“Invito Zaia e tutti coloro che vogliono ancora il carbone in Veneto a leggersi la relazione sulla Road Map europea verso un’economia competitiva a basse emissioni di carbonio con una riduzione di circa il 90% delle Co2 entro il 2050 approvata dal Parlamento europeo lo scorso 15 marzo – conclude Zanoni, che si associa a quanto detto dal consigliere regionale IdV Antonino Pipitone: “Per noi non cambia nulla. È solo una questione tecnica, che speriamo sfoci in una valutazione negativa di impatto ambientale”.
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