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Pordenone, cani rapiti per combattimenti in Slovenia. Zanoni: «Un traffico che va fermato immediatamente»

Dalla provincia di Pordenone arrivano diverse segnalazioni legate a sparizioni di cani che sarebbero rapiti per poi essere portati in Slovenia in un traffico legato a combattimenti clandestini. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Invito gli inquirenti a compiere indagini serrate e chiunque veda movimenti sospetti a segnalarli subito alle Forze dell’Ordine»

 

Dal “Rifugio del cane” di Villotta di Chions (PN), una struttura convenzionata con molti comuni della provincia di Pordenone e del Veneto, la Presidente Aurora Bozzer ha denunciato che nel territorio provinciale verrebbero rapiti cani che sarebbero usati come “sparring partner” (avversari in allenamento), vittime sacrificali della violenza di altri cani addestrati per i combattimenti in Slovenia.

 

L’intervento della presidente Bozzer è arrivato dopo che a Fontanafredda (PD) due cani meticci fuggiti da un’abitazione sono stati ritrovati da una volontaria mentre vagavano in strada e subito recuperati. La volontaria del “Rifugio del cane” di Villotta li ha tolti dalla strada anche perché sembra noto il fatto che qualcuno circoli con furgoni in tutta la provincia di Pordenone alla ricerca di cani da portare in Slovenia per le lotte clandestine che si svolgerebbero nei dintorni di Lubiana.

 

Nell’ultimo anno, al “Rifugio del cane” di Villotta sono giunte segnalazioni di sparizioni sospette e delle pratiche che in Slovenia vengono adottate per soddisfare il sadico piacere degli scommettitori.

 

L’europarlamentare Andrea Zanoni, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo ha affermato: «Il traffico di cani destinati a fini atroci deve essere fermato immediatamente. Invito gli inquirenti a compiere indagini serrate e controlli meticolosi, perché non si può accettare che questi poveri animali vengano prelevati e  destinati a morte certa nei combattimenti. Non hanno alcuna possibilità di sopravvivenza in mano a quegli aguzzini. Chiedo a chiunque veda movimenti sospetti di rivolgersi alle Forze dell’Ordine: anche un numero di targa può portare ad individuare questi criminali».

 

 

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