Piove di Sacco (PD), la Polizia Provinciale recupera una giovane Capriola smarrita. Zanoni: «Complimenti per il recupero. L’intervento degli agenti è stato provvidenziale»

Lunedì 13 maggio, a Piove di Sacco (PD) una Caprioletta, ribattezzata Anna, è stata soccorsa mentre vagava nelle campagne dalla Polizia Provinciale. L’eurodeputato Zanoni: «Gli agenti e i veterinari intervenuti hanno constatato l’indole domestica dell’animale, probabilmente sottratto alla madre ed allevato in famiglia. Una situazione pericolosissima per il cucciolo imprintato dall’uomo e perciò incapace ora di difendersi.»

 

Lunedì 13 maggio 2013, a Piove di Sacco (PD), una giovane femmina di Capriolo si è fatta attirare con del cibo in una stalla in via Boresse. Una volta chiusa dentro, il padrone di casa ha provveduto ad avvertire la Polizia Provinciale di Padova, guidata dal Comandante Cino Augusto Cecchini.

 

Insieme agli agenti delle Forze dell’Ordine, sono arrivati anche i medici veterinari Ferdinando Zanin e Eike Masin della Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU) di Padova. Visitando il Capriolo, hanno accertato che si trattava di una femmina tra i 10 e i 14 mesi d’età. La cucciola, che subito si è mostrata particolarmente docile e per niente terrorizzata alla vista dell’uomo, è stata chiamata Anna.

 

La piccola sta bene ma è spaesata. Ora è stata trasferita in una tenuta recintata di circa un ettaro nella Bassa Padovana e messa al sicuro, insieme ad altri animali (vedi video). Nutrita e curata, sarà rimessa in libertà non appena raggiunta l’autosufficienza e quando non costituirà più un pericolo per sé.

 

Il salvataggio di Anna, secondo l’agente Paolo Venuleo della Polizia Provinciale, è avvenuto nel migliore nei modi, proprio grazie al fatto che il piccolo animale non ha provato a liberarsi.

 

L’eurodeputato Andrea Zanoni, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere degli Animali al Parlamento europeo, ha affermato: «Questa è sicuramente una storia a lieto fine, ma la Caprioletta poteva andare in mano a qualche malintenzionato. L’intervento della Polizia Provinciale di Padova è stato provvidenziale e mi complimento per la tempestività. Come accertato dagli agenti e dai veterinari intervenuti, il carattere domestico della cucciola è presumibilmente il risultato della sottrazione di Anna alla madre. La Capriola è stata probabilmente allevata da uomini, imprintata e liberata, perché una volta cresciuta è diventata ingestibile. Ora, però, ci sono una serie di difficoltà da affrontare: l’“educazione” ricevuta non ha permesso alla cucciola di avere tutte quelle caratteristiche utili per fronteggiare la vita selvatica zeppa di predatori e pericoli, inclusi quelli rappresentati dalle attività umane pericolose come le vie di comunicazione. Tutti coloro che trovano dei cuccioli in collina e montagna li dovrebbero lasciare alla madre, anche perché la fauna selvatica è patrimonio esclusivo dello Stato!».

 

 

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