Con la pubblicazione della sentenza del Consiglio di Stato, la n. 1329/07, avvenuta in data 20 marzo 2007, che annulla, dichiarandola illegale, l’autorizzazione della provincia della discarica di amianto La Terra di Paese (TV), è giunta l’ora di fare i nomi di tutti i responsabili di questo atto. L’autorizzazione provinciale del 21 ottobre 2004 prima di essere sottoscritta dal Dott. Carlo Rapicavoli, Dirigente del Servizio Ecologia ed Ambiente, in data 30 agosto del 2004 era passata al vaglio della Commissione Tecnica Provinciale per l’Ambiente del giorno 3 agosto 2004. Dal verbale di quella seduta, decisiva per il futuro dell’autorizzazione, svoltasi negli uffici della provincia di via Manin (Il verbale può essere chiesto a Paeseambiente), risulta che la votazione dell’autorizzazione da parte dei 9 commissari si concluse con la sua approvazione a maggioranza con l’esito di 7 voti favorevoli e solo 2 contrari. I CONTRARI furono l’assessore ai lavori pubblici del comune di Paese, prof. Giuseppe Bandiera (rappresentante del comune di Paese) e il commissario Denis Farnea, i FAVOREVOLI furono l’allora Presidente della commissione e assessore all’Ambiente della provincia di Treviso Leonardo Muraro, il dirigente del settore Ecologia della provincia dott. Carlo Rapicavoli, il delegato dell’ARPAV (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto) del dipartimento di Treviso dott. Giuseppe Daniel, il funzionario dei comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Treviso ing. Nicola Micele, i commissari Claudio Fabris, dott. Manuel Sant e Marco Vanzin. Durante la discussione il presidente Muraro richiamò la decisione del Consiglio di Stato n.2943/04, relativa alla discarica della ditta Bonato di Roncade, per sottolineare che non era possibile negare l’autorizzazione; il dott. Giuseppe Daniel dell’ARPAV rilevò che quanto richiesto pareva equiparabile alla presentazione di un nuovo progetto e pertanto proponeva di sospendere la discussione votando però, a nostro avviso poco coerentemente, a favore; il commissario Denis Farnea si associò alla richiesta del dott. Daniel Giuseppe dell’ARPAV; infine l’Assessore Giuseppe Bandiera ribadì la contrarietà dell’amministrazione comunale ricordando che sul territorio di Paese c’erano da molto tempo diverse discariche e cave e che l’approvazione della discarica avrebbe comportato tra l’altro un notevole aumento del traffico di automezzi pesanti. Riteniamo doveroso che la posizione assunta all’epoca da questi commissari diventi di dominio pubblico vista l’importanza che questa riveste; i pareri di questa commissione, infatti, possono essere carichi di gravissime conseguenze, come nel caso della discarica di Paese dove sono stati depositati con una autorizzazione illegale oltre 100.000 metri cubi di rifiuto cancerogeno che hanno portato all’azienda un utile netto di oltre tre miliardi di vecchie lire. Gli attivisti di Paeseambiente, riuniti ieri sera a Paese, visti i trionfanti esiti del ricorso promosso dall’amministrazione comunale di Paese, hanno deciso di festeggiare la vittoria su questa discarica più grande d’Europa con una cena, che si terrà entro breve, con tutti coloro che in questi quattro anni di dure battaglie hanno contribuito a questa storica vittoria. I componenti della Commissione Tecnica Provinciale per l’Ambiente da ora in avanti – hanno commentato Andrea Zanoni e Raffaele Ruggiero di Paeseambiente – dovranno stare ben attenti alle autorizzazioni che andranno a votare, dato che ora, grazie all’autorizzazione della discarica di amianto da loro approvata nel 2004, si prospetta un nuovo duro capitolo di battaglie e contenziosi legali relativi a richieste di danni milionari, possibili cause civili, imponenti opere di bonifica che coinvolgeranno l’amministrazione provinciale, quella comunale di Paese, la ditta titolare della discarica e numerosi cittadini di Castagnole e Porcellengo.