Oggi è entrata in vigore la legge 23 febbraio 2006, n. 51, pubblicata ieri sul supplemento ordinario n. 47 della gazzetta ufficiale – serie generale n. 49 del 28 febbraio 2006, con oggetto “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all’esercizio di deleghe legislative”, detto anche “decreto milleproroghe”, che contiene una disposizione con la quale vengono chiuse tutte le discariche di rifiuti di amianto di vecchia categoria alla quale appartiene anche la discarica di rifiuti di amianto “La Terra” di Paese (TV). Sembra che per vedere approvata una legge per la chiusura della discarica di rifiuti di amianto “La Terra” di Castagnole di Paese ci volessero le elezioni politiche e la relativa campagna elettorale. La storia della discarica “La Terra” è quanto meno bizzarra: nell’ottobre del 2004 viene autorizzato il conferimento di rifiuti di amianto dalla provincia di Treviso; nei primi giorni di marzo 2005 arrivano i primi carichi di rifiuti di amianto; il 23 agosto 2005 viene chiusa in seguito ad una modifica di legge; il 12 ottobre 2005 viene riaperta in seguito ad un ricorso al TAR della ditta; oggi 1° marzo 2006 i cancelli della discarica chiudono nuovamente. La discarica ha comunque operato per ben 315 giorni circa, con un arrivo di circa 2.500 TIR stimati, arrivati da tutta Italia, portando a Paese circa 100.000 metri cubi di questo rifiuto cancerogeno, dalle micidiali fibre altamente volatili, transitato per le trafficate vie del comune di Paese e della provincia di Treviso, aree notoriamente ad altissima densità di popolazione. Dopo questi apri e chiudi i cittadini non possono che dubitare sulla reale chiusura di questo enorme impianto e chiedersi se in realtà sarà la volta buona o se in futuro ci saranno nuove sorprese con ulteriori riaperture. A mettere la parola fine a tutta questa vicenda potrebbe essere il Consiglio di Stato, che deve ancora esaminare ben tre ricorsi contro la discarica, il quale potrebbe arrivare alla conclusione che l’autorizzazione “madre” della provincia del 2004 era illegittima. Nonostante l’intervento legislativo di chiusura della discarica, l’appuntamento con il Consiglio di Stato, non ancora fissato dopo l’ultimo rinvio del 14 febbraio scorso, resta importantissimo perché, se i giudici riterranno illegittima l’autorizzazione provinciale, il Comune di Paese potrà richiedere il risarcimento dei danni ambientali ed economici ed i responsabili dovranno pagare. Andrea Zanoni, presidente di Paeseambiente, ha dichiarato: Vista l’esperienza, mi auguro che questa chiusura non nasconda sorprese e trabocchetti o, peggio ancora, non sia solo un’azione studiata per la campagna elettorale. Se credevano nella pericolosità della discarica, mi chiedo perché questa chiusura per legge non sia arrivata subito nell’ottobre del 2004, invece che ora con le elezioni politiche e provinciali alle porte. In questi trecentoquindici giorni di funzionamento sono arrivati circa 100.000 metri cubi di amianto e visto che il cratere della discarica “la Terra” è pari a ben un milione di metri cubi, continueremo a vigilare perché non arrivi qualche brutta sorpresa magari tramite un nuovo decreto “mille proroghe”, per riempire il volume rimanente. Intanto attendiamo fiduciosi la sentenza del Consiglio di Stato sui ricorsi contro la discarica, sentenza che, se positiva, potrebbe avere dei risvolti eclatanti come la richiesta dei danni ambientali ed economici. Noi di Paeseambiente, con l’appoggio dei cittadini e del sindaco Valerio Mardegan, abbiamo fatto tutto il possibile per arrivare a questo risultato, in merito abbiamo preparato un volantino che riassume tutte le nostre iniziative contro la discarica a partire dal 9 dicembre del 2004 quando lanciammo la petizione contro la discarica.