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Nuovo mais OGM della Pioneer: Zanoni mobilita la commissione Ambiente del Parlamento europeo

L’eurodeputato Andrea Zanoni, insieme ad altri colleghi, deposita una obiezione formale contro la proposta di autorizzazione del nuovo mais OGM 1507. “La Commissione ha superato le proprie competenze. Vogliamo discuterne al Parlamento europeo. La maggior parte degli europei è contraria agli OGM”

 

La Commissione europea sta andando oltre le proprie competenze con la proposta di autorizzare un nuovo mais OGM della Pioneer sottoposta al Consiglio Ue del prossimo 13 dicembre. Per questo motivo abbiamo sollevato la nostra obiezione formale a questa proposta”. Lo fa sapere l’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo. Questa obiezione formale diventerà una mozione di risoluzione che sarà votata in commissione ENVI il 17 dicembre prossimo.

 

“Prima di tutto la proposta della Commissione non contiene alcun dettaglio sulla tutela di particolari ecosistemi, ambienti e aree geografiche come richiesto dall’articolo 18 (1) e l’articolo 19 (3) della direttiva 2001/18/CE – spiega Zanoni – Inoltre, dopo i ben tre pareri scientifici di aggiornamento delle valutazioni e la gestione dei rischi prodotti dall’Agenzia Europea di Sicurezza Alimentare (EFSA), la Commissione ha modificato sostanzialmente la proposta originale, ad esempio per quanto riguarda le regole di etichettatura, il monitoraggio e le pratiche del piano di gestione della resistenza degli insetti, senza consentire che questa nuova proposta fosse discussa e votata dal comitato permanente prima di essere sottoposta al Consiglio dei Ministri (articolo 5 della decisione 1999/468/CE”.

“È nostra intenzione spingere la commissione ENVI ad approvare una risoluzione che, se approvata successivamente dall’intero Parlamento europeo, rimetterà in discussione l’adozione a livello europeo del mais OGM 1507 della Pioneer”, prosegue l’eurodeputato. “In Europa le posizioni sugli OGM sono troppo contrastanti e all’interno degli stessi Paesi membri il quadro normativo presenta ancora troppe lacune. Un simile scatto in avanti da parte della Commissione europea è ingiustificabile”.

 

Colgo invece l’occasione per spronare ancora una volta il governo italiano a regolare una volta per tutte la questione OGM e far sentire la sua voce in Europa, dove quella dei Paesi pro OGM come la Gran Bretagna si sente forte e chiara. I decreti di divieto temporanei servono solo a rimandare la soluzione di un problema che gli italiani chiedono da ormai molto tempo e riassumibile in tre parole: NO agli OGM”, conclude Zanoni.  

 

La lettera è stata firmata oltre che da Andrea Zanoni, Satu Hassi (finlandese, verde), Bart Staes (belga, verde), Anne Delvaux (belga, popolare), Karin Kadenbach (austriaca, socialista), Corinne Lepage (francese, liberale), Kartika Liotard (olandese, sinistra unita), Sirpa Pietikainen (finlandese, popolare), Dagmar Roth-Berendt (tedesca, socialista).

 

NOTE  

 

L’11 novembre 2013 la Commissione europea ha deciso di sottoporre al Consiglio dei ministri dell’Ue una proposta per l’autorizzazione alla coltura del mais 1507, immesso sul mercato dalla società Pioneer. Si tratta di un mais modificato in modo da produrre una tossina pesticida e da resistere a forti dosi di un erbicida, il glufosinato. Se approvato, si tratterebbe del secondo Ogm coltivato in Europa, a fianco del Monsanto 810.

 

La proposta della Commissione sarà sottoposta ai ministri Ue dell’Ambiente che si dovranno riunire a dicembre per votarla. L’unico modo che gli Stati membri hanno per bocciare la proposta della Commissione è avere una maggioranza qualificata contraria.  

 

Secondo Greenpeace, l’Agenzia Europea di Sicurezza Alimentare (EFSA) ha pubblicato diversi pareri scientifici che sottolineano il pericoloso impatto delle tossine rilasciate dal mais 1507 nei confronti di alcuni insetti come farfalle e tarme.   Con la decisione di chiedere al Consiglio Ue di autorizzare il nuovo mais Ogm, la Commissione europea ha iniziato un vero e proprio pressing sui governi degli Stati membri perché si decidano a sbloccare l’iter di approvazione di una nuova direttiva, proposta nel 2010, che conferirebbe a ciascun Paese il diritto di vietare le coltivazioni transgeniche sul proprio territorio, anche quando sono state autorizzate a livello comunitario. Proposta finora bocciata dall’opposizione soprattutto di tre grandi Stati membri: Regno Unito, Germania e Francia.

 

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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