Mestre (VE), minacce di morte all’Assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin e alla madre. Zanoni: «Atti vili. Massima solidarietà»

L’eurodeputato Andrea Zanoni esprime solidarietà all’Assessore veneziano Gianfranco Bettin, che da mesi è vittima di atti intimidatori. «Sono sicuro che gli inquirenti stanno effettuando tutte le indagini necessarie. So bene cosa significa essere presi di mira, ma sono sicuro che l’Assessore Bettin non si farà fermare da questi balordi».

 

Da mesi l’Assessore all’Ambiente di Venezia Gianfranco Bettin è oggetto di minacce rivolte a lui e alla madre. L’Assessore si è dichiarato abituato a subire intimidazioni, ma la situazione si è aggravata da quando è stata presa di mira anche la madre, con telefonate in cui si annunciava all’Assessore che le sarebbe successo qualcosa di grave.

 

Tra gli ultimi episodi denunciati, anche una bara disegnata sul muro di casa. Nel 1996 lo stesso Bettin, in risposta alla sue denunce sullo spaccio di droga a Marghera (VE) e in città, fu sequestrato e minacciato di morte, come avvertimento. Ora, gli inquirenti stanno cercando di capire se l’escalation di questi ultimi mesi sia riconducibile, come pare, al mondo della droga e dello spaccio.

 

Andrea Zanoni, eurodeputato del gruppo ALDE (Alleanza dei Liberali e Democratici Europei) ha voluto esprime la sua solidarietà all’Assessore veneziano: «So bene cosa significa ricevere minacce. Anch’io mi occupo di questioni scomode come le grandi opere e gli scempi ambientali che troppo spesso nascondono traffici di rifiuti e interessi di potenti lobby in cui girano enormi quantità di denaro. Di fronte ad atti vili e ignobili non bisogna avere paura: sono solo la conferma che si è sulla strada giusta e che si è messo il dito nella piaga degli interessi di chi vuole imporre il proprio tornaconto. L’unica cosa che possiamo fare è affidarci agli inquirenti e riporre massima fiducia nella giustizia».

 

Zanoni, per l’impegno con cui fin dall’inizio del suo mandato ha portato avanti la battaglia per l’ambiente e per la salute, in particolare contro ogni violazione delle normative nazionali e internazionali, oltre che delle Direttive Europee, è stato vittima nel tempo di più atti intimidatori. A novembre 2012, è stato minacciato e ha presentato alcune querele alle Forze dell’Ordine. A luglio, ignoti hanno appiccato il fuoco in più punti nel bosco nei pressi dell’abitazione dell’europarlamentare, distruggendo una quarantina di piante ad alto fusto, un centinaio di piccoli alberi e causando la morte di tantissimi piccoli animali. Nel 2009, gli è stato recapitato per posta un proiettile di Kalashnikov. Nel 2010, ha ricevuto minacce gravissime rivolte alla sua famiglia e alla sua abitazione.

 

 

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