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Mari europei, approvati combustibili più puliti

Entro il 2020 combustibili meno inquinanti per le navi che navigano nei mari europei. Ogni anno sono 50mila le morti premature causate da questo inquinamento. Andrea Zanoni (IdV): “Voto importantissimo per i nostri mari e la nostra salute. Però si poteva fare di più”. E il pensiero va a Venezia

 
Il Parlamento europeo ha approvato (674 votanti, 606 favorevoli, 55contrari, 13 astenuti) una riduzione del livello massimo di zolfo nei combustibili dei mezzi di trasporto marittimi. La normativa sarà applicata entro il 2020. L’obiettivo è avere mari più puliti e contrastare le 50mila morti premature causa degli inquinanti atmosferici provenienti dalle navi. Si prevedono benefici economici tra gli 8 e i 16 miliardi di euro per l’intera Europa. Andrea Zanoni (IdV): “Quello di oggi è un giorno davvero importante per la salute dei cittadini d’Europa. Si tratta sicuramente di una delle più importanti e positive riforme dell’intera legislatura se si pensa al concreto e benefico impatto che avrà sulla qualità di vita di tutti noi”.

Il voto di oggi della relazione della deputata verde finlandese Satu Hassi modifica “la direttiva 1999/32/CE relativa al tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo”. Per i Paesi del Nord, la cosiddetta zona SECA, dal 2015 il limite massimo di zolfo nei carburanti scenderà allo 0,1%, mentre per tutti gli altri Paesi non SECA dal 2020 il limite massimo consentito sarà dello 0,5 %. Oltre ai vantaggi in termini di ambiente e di salute (50mila le morti premature riconducibili all’inquinamento dei combustibili marini), ci sarà un forte risparmio nelle spese sanitarie nazionali ben superiore ai costi sostenuti per la riduzione delle emissioni delle navi. La Commissione ritiene infatti che grazie a questa norma il valore dei benefici sarà pari a un importo compreso fra gli 8 e i 16 miliardi di euro mentre i costi da sostenere saranno compresi tra gli 0,6 e i 3,7 miliardi di euro.

 
“Certo, si poteva fare di più. Il Parlamento aveva chiesto di estendere a tutto il territorio europeo i limiti dei virtuosi paesi del Nord visto che la cosa è tecnicamente fattibile – attacca Zanoni – Però i rappresentanti dei governi e la forte lobby degli armatori hanno cercato in tutti i modi di annacquare la proposta e posticipare al massimo ogni cambiamento minacciando, come sempre, costi proibitivi e disastrose conseguenze per il settore”. L’Eurodeputato rivolge un pensiero anche alla situazione di Venezia e di altre aree protette minacciate dalla navigazione ravvicinata alla costa delle grandi navi da crociera. “Purtroppo il decreto interministeriale presentato dai ministri Corrado Clini e Corrado Passera nei mesi scorsi rinvia il divieto del transito delle “grandi navi” a quando saranno trovate delle rotte alternative, cosa che in Italia può finire alle calende greche”.

“Con il voto di oggi abbiamo contribuito a limitare l’impatto ambientale e salutistico delle migliaia di navi che navigano nei nostri mari. Adesso ci vuole la volontà politica di fare rispettare queste norme – conclude Zanoni – Penso alla mia bellissima e maltrattata Venezia, dove gli abitanti e inestimabili opere storico artistiche sono costantemente avvelenate dal fumo delle ciminiere delle grandi navi”.

 

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