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L’Italia vieta il mais OGM, adesso la battaglia continua in Europa

L’eurodeputato Andrea Zanoni plaude al decreto che vieta le coltivazioni di OGM in Italia. “Adesso il governo assuma una posizione forte contro il transgenico in Europa. Come eurodeputato continuerò la mia battaglia a Bruxelles per dire no agli OGM”.

 

Finalmente un decreto interministeriale che vieta la coltivazione di OGM in Italia. Non poteva esserci miglior risposta alla lettera che ho mandato ai ministri competenti lo scorso 20 giugno in seguito alla semina di mais transgenico in provincia di Pordenone. Gli italiani non vogliono gli OGM, la politica ne ha finalmente preso atto. Continuerò a lavorare in Europa affinché agli Stati membri sia garantito il diritto di scegliere cosa mangiare e cosa invece proibire”. E’ il commento di Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, alla firma del decreto da parte del Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo, del Ministro alla Salute Beatrice Lorenzin e del Ministro all’Ambiente Andrea Orlando che vieta in modo esclusivo la coltivazione di mais geneticamente modificato Mon810 sul territorio italiano. “Finalmente un segnale forte per evitare che la lobby degli OGM riesca a infiltrare questi prodotti sulle nostre tavole”.

 

I ministri hanno fatto sapere che il divieto, in vigore per un periodo di massimo 18 mesi, sarà immediatamente notificato alla Commissione europea e agli altri 28 Stati membri dell’Unione europea. Il divieto di coltivazione del mais Mon810 è motivato dalla preoccupazione sollevata da uno studio del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, consolidata da un recentissimo approfondimento tecnico scientifico dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che ne evidenzia l’impatto negativo sulla biodiversità, non escludendo rischi su organismi acquatici.

 

“Attenzione però, il vuoto normativo sulla coesistenza tra colture tradizionali e colture geneticamente modificate nell’ordinamento italiano non è causato delle sentenze della Corte di Giustizia UE ma da anni in cui il susseguirsi dei governi italiani ha pensato a tutto tranne che ad affrontare in modo responsabile una questione che tanto sta a cuore agli italiani, ovvero la genuinità dei prodotti che consumano – precisa Zanoni – Quella contro gli OGM resta anche una battaglia europea e che come tale ha bisogno di essere combattuta prima di tutto a Bruxelles, dove purtroppo non tutti sono contrari al transgenico. Come eurodeputato farò il possibile per ostacolare gli OGM e favorire un’agricoltura naturale e biologica, in Italia come in tutta Europa”, conclude Zanoni.

 

 

 

 

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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