Interferenti endocrini, proteggiamo la nostra salute

Il Parlamento europeo chiede di limitare l’uso degli interferenti endocrini in prodotti di uso quotidiano. Zanoni: “Si tratta di elementi che causano disturbi riproduttivi, ormonali e tanto altro. Ci vuole una chiara normativa Ue che protegga la salute di tutti gli europei

 

Il Parlamento europeo ha approvato (489 favorevoli, 102 contrari, 19 astenuti) una relazione dell’eurodeputata Åsa Westlund (svedese socialista) che chiede misure immediate per limitare l’uso di interferenti endocrini in prodotti per la cura della pelle, prodotti tessili e giocattoli al fine di rafforzare la protezione delle persone maggiormente vulnerabili. L’Aula chiede anche che siamo previsti nella vigente legislazione europea test adeguati che consentano di individuare chiaramente dove sono presenti gli interferenti endocrini. Andrea Zanoni, eurodeputato e membro della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, ha commentato: “Proteggere la salute dei cittadini europei e creare intorno ad essi un ambiente di vita più sano è un nostro imperativo dovere”.

 

Tra le tante forme di inquinamento che oggi minacciano la nostra salute, una delle più inquietanti è quella causata dagli interferenti endocrini, sostanze capaci di alterare pericolosamente il corretto funzionamento del nostro sistema endocrino – attacca Zanoni – Da circa vent’anni assistiamo al costante aumento dei disturbi e patologie ormonali causati da questi fattori presenti nell’ambiente in cui viviamo”.

 

Questa situazione espone in modo particolare alcune categorie più vulnerabili come le donne in età fertile e i bambini piccoli che gattonano per terra e hanno tendenza a portare tutto in bocca – incalza l’eurodeputato – Per questo a livello europeo dobbiamo potenziare la ricerca in questo campo, limitando il numero delle sperimentazioni animali, e agire applicando il principio di precauzione che rappresenta uno dei capisaldi della politica dell’Ue in materia di sostanze chimiche”.

 

Come abbiamo giustamente già fatto con il bisfenolo A, ormai vietato nella fabbricazione dei biberon, dobbiamo prevedere restrizioni più severe dell’utilizzo di queste sostanze e adeguare conseguentemente tutta la legislazione europea pertinente, il regolamento REACH, la direttiva relativa all’etichettatura e imballaggio, sull’immissione sul mercato dei biocidi e sui cosmetici”, conclude Zanoni.

Si tratta di un fenomeno molto serio che attira sempre più preoccupazione in tutti i Paesi membri – ha confermato il Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik – Quest’anno la Commissione europea proporrà dei criteri per l’identificazione di tutti gli interferenti endocrini anche in relazione alla legislatura REACH. Il costo dell’inazione potrebbe essere davvero alto”.

 

BACKGROUND

 

Gli interferenti endocrini sono presenti praticamente ovunque: negli imballaggi alimentari, nei prodotti cosmetici, nelle apparecchiature elettroniche, nei materiali per l’edilizia, nei mobili, nei prodotti tessili, nei giocattoli ecc. e che da tutti questi prodotti di quotidiano utilizzo, vengono poi rilasciati nell’ambiente dove si accumulano, ad esempio, nella polvere presente nelle nostre case.

 

Sono ormai migliaia gli studi di ricerca eseguiti in tutto il mondo che individuano queste sostanze come uno dei principali fattori all’origine di patologie come: disturbi riproduttivi, la qualità dello sperma, pubertà precoce, cancro al seno, ma anche malformazioni fetali, casi di diabete e molte altre.

 

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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