IL CASO DE LONGHI ED IL “BALLETTO DELLA DIOSSINA”

Abbiamo deciso di scrivere questo Comunicato in quanto anche ieri i mezzi di informazione locali per l’ennesima volta hanno dato notizie decisamente contrastanti sulla questione “DIOSSINA” prodotta dal noto rogo della De Longhi. In tutti questi giorni, leggendo i vari quotidiani, ascoltando telegiornali e trasmissioni radiofoniche, abbiamo recepito tantissime notizie, affermazioni e smentite che sicuramente non hanno tranquillizzato noi “comuni cittadini” circa la pericolosità dell’incendio che ha trasformato in fumo i 30.000 mq della De Longhi. Abbiamo voluto fare una piccola ricerca, per evidenziare le enormi incongruenze raccontate nei vari mezzi d’informazione (CF in allegato). Non è da sorprendersi se poi non si sa a chi credere! Sottolineiamo, inoltre, che in tutti questi giorni nessun – o pochissimi e sporadici – medico, oncologo, epidemiologo, ricercatore è stato interpellato in merito all’accaduto, mentre da tempo i medici per l’ambiente (ISDE) continuano a chiedere la riduzione delle fonti di inquinamento perché è provato che la presenza di inquinanti aumenta la frequenza di danni acuti e cronici alla salute, con rischi riferibili non solo ad una maggiore incidenza di tumori, ma anche a mortalità per cause respiratorie e cardiocircolatorie, immunitarie e neurologiche. Inoltre, autorevoli studi medici comprovano che gli effetti sono nocivi nel lungo periodo, per cui i soggetti maggiormente a rischio sono i bambini. I cittadini si aspettavano, ed aspettano ancora, di sentire il parere dei medici, ma finora le notizie sono arrivate per lo più dai politici, che hanno dato l’impressione di non voler creare allarmismi, ma che non sono stati in grado di fornire una completa ed esaustiva informazione. Grillitreviso, Alisei e Paeseambiente hanno inoltrato, in questi giorni, formale richiesta di poter esaminare gli atti redatti dagli enti coinvolti nella vicenda, al fine di sottoporli a “nostri esperti”, che ne trarranno conclusioni autonome che provvederemo a divulgare agli organi di informazione. Tutte le indagini sono state eseguite su inquinanti organici e per le polveri, che sono state di certo il maggiore inquinante e che non possono altro che essere state prodotte in quantità di parecchie tonnellate, non si è fatto altro che una piccola rilevazione sulle PTS (polveri totali sospese), un parametro che da anni è noto per non avere alcun significato in rapporto alla patogenicità che poi, in fondo, è quello che interessa. Le polveri vanno almeno caratterizzate per dimensione, forma e composizione, e di tutto questo l’ARPAV non ha fatto niente.

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