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Guarda (EV), Zanoni, Zottis, Luisetto e Bigon (Pd): “PFAS: studio epidemiologico fermo causa costi, quanto vale la salute dei cittadini?”

(Arv) Venezia 24 ott. 2023 – “Dalla risposta alle nostre interrogazioni riguardo lo stop allo studio epidemiologico sui PFAS nelle aree contaminate, finalmente emerge un'ammissione di responsabilità da parte della Regione del Veneto. Ad aver spinto a bloccare questo studio motivazioni legate a valutazioni economico-finanziarie. Una ammissione indicibilmente grave, perché gli studi che possono chiarire con certezza la connessione PFAS-patologie e mortalità non hanno prezzo sia per la prevenzione sanitaria dei cittadini esposti che per la definizione di politiche per fermare i rischi da contaminazione”. Lo afferma la consigliera regionale Cristina Guarda di Europa Verde assieme ai colleghi consiglieri regionali Andrea Zanoni, Francesca Zottis, Chiara Luisetto e Anna Maria Bigon del Partito Democratico.“In questi anni” – precisano i consiglieri – la Regione ha investito in alcuni studi, ma nessuno utile a fornire la certezza della correlazione tra contaminazione da PFAS e l’insorgenza di specifiche patologie, non solo ipotesi. Tanto che lo stesso Istituto Superiore di Sanità, sollecita nella recente lettera alla Regione del Veneto la necessità di ricercarla grazie a un dedicato studio epidemiologico. Senza questo studio, l'azione di prevenzione per i cittadini esposti a mali come tumori, patologie del sangue anche mortali, patologie tiroidee, di neonati e donne in gravidanza, ha sofferto un grave deficit. Ci viene detto oggi, in seguito a valutazioni di carattere economico che la Regione del Veneto non ha saputo portare a termine in ben cinque anni, non riuscendo a mettere prima la salute dei suoi cittadini di qualche centinaio di migliaia di euro”.“Nel frattempo, il processo a carico della ex-Miteni ha preso avvio, ma la possibilità di vedere riconosciuti i danni alla salute dei cittadini sembra ridotta e le ripercussioni economico-sanitarie sulla collettività persistono. Infatti, la mancanza di uno studio epidemiologico – sottolineano e concludono i consiglieri – non consentirà di stabilire oggettivamente l’entità di un giusto indennizzo. In questo modo abbiamo offerto un notevole assist a chi è chiamato a difendersi dalla pesante accusa di aver contaminato consapevolmente, procurando sofferenza a così tanti cittadini. In questa sua lunga valutazione, la Regione si è posta l’unica vera domanda a cui le istituzioni dovrebbero saper rispondere: quanto vale la salute dei cittadini?”.

 

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