L’eurodeputato Andrea Zanoni presenta un’interrogazione alla Commissione europea per verificare la compatibilità della legge italiana sull’efficienza energetica degli inceneritori e condizioni climatiche con la normativa europea sui rifiuti. “Si tratta già di strutture inquinanti e da chiudere. Il decreto ministeriale spalanca le porte degli inceneritori anche ai rifiuti urbani provenienti da tutta Italia”
“Bruxelles verifichi che il Decreto Ministeriale sul calcolo dell’efficienza energetica degli impianti di incenerimento in relazione alle condizioni climatiche rispetti la normativa europea”. Lo chiede l’eurodeputato ALDE Andrea Zanoni, membro della della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, con un’interrogazione alla Commissione europea”. “Il decreto in questione potrebbe non rispettare la Direttiva 2008/98/CE sui rifiuti per quanto riguarda la giusta considerazione del fattore climatico nell’applicazione della formula per il calcolo dell’efficienza energetica per i famigerati inceneritori”.
In data 7 agosto 2013 il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare ha adottato il Decreto Ministeriale sull’applicazione della formula per il calcolo dell’efficienza energetica degli impianti di incenerimento in relazione alle condizioni climatiche. Come rilevato dalla Regione Emilia-Romagna, l’adozione del Decreto Ministeriale del 7 agosto 2013 non risulta preceduta dal compiuto espletamento della procedura specifica tesa a modificare correttamente la formula e il corrispondente punto della direttiva (articoli 38, 39 della Direttiva 2008/98/CE e l’articolo 5 bis della Decisione 1999/468/CE, così come modificata dalla Decisione 2006/512/CE).
“L’anticipazione da parte dello Stato italiano del fattore di correzione climatico senza che sia stato prima recepito, con la procedura prevista, dalla Commissione, potrebbe determinare una violazione della Direttiva vigente che ancora non lo contempla e un conseguente possibile indebito vantaggio per le imprese di uno Stato membro a scapito di quelle degli altri”, scrive Zanoni alla Commissione europea alla quale chiede un pronto intervento in merito.
“Con questo decreto trasformando con il pretesto dell’efficienza energetica gli inceneritori in impianti di recupero di energia si consente a tutti gli inceneritori di bruciare anche i rifiuti urbani provenienti da tutta Italia scavalcando perciò tutta la programmazione delle autorità locali, come regioni e provincie, che di norma prevedono che detti rifiuti debbano provenire da un ambito geografico ben circoscritto e limitato”.
“Parliamo di strutture già pericolose di per se alla luce dell’inquinamento atmosferico di cui sono causa. In attesa del giorno in cui speriamo verranno bandite per sempre e si arrivi all’adozione del ciclo di rifiuti zero, bisogna almeno assicurarsi che queste strutture nuocciano all’ambiente e quindi alla nostra salute il meno possibile”, conclude l’eurodeputato.
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