Cipro faccia maggiori sforzi per debellare la piaga del bracconaggio

“Le decine e decine di panie ritrovate in questi giorni nell’area di Famagosta, nella Repubblica di Cipro, ovvero le vergognose trappole concepite per intrappolare gli uccelli migratori che in primavera  risalgono dall’Africa verso l’Europa, costruite con bastoncini ricoperti di colla (chiamati localmente limestick) dimostrano ancora una volta che la piaga del bracconaggio a Cipro è tutt’altro che debellata”. È quanto ha dichiarato ieri l’esponente IdV Andrea Zanoni, nella duplice veste di Presidente della LAC (Lega Abolizione Caccia) Veneto e di Europarlamentare in visita ufficiale a Cipro con la Delegazione della Commissione ambiente del Parlamento europeo, rivolgendosi direttamente al Ministro per l’agricoltura, risorse naturali e ambiente cipriota, il Sig. Sofoclis Aletraris.

“Nel corso dell’incontro ufficiale tenutosi ieri presso la sede della Rappresentanza UE a Nicosia, – spiega il leader ambientalista – ho potuto consegnare personalmente al Ministro un’ampia documentazione fotografica sulle operazioni antibracconaggio che in questi giorni ho condotto insieme ai volontari del CABS (committee against birds slaughter), una ONG tedesca cha da anni opera sull’isola. In particolare nell’area a est dell’isola – continua -, abbiamo rinvenuto moltissime panie nascoste vigliaccamente tra gli alberi, ad evidente dimostrazione che nell’isola, come purtroppo in molti altri Stati membri dell’Unione europea, persiste ancora una diffusa tolleranza verso queste gravi forme di illegalità in evidente violazione della direttiva Uccelli 2009/147/CE”.

“Il ministro per l’Ambiente ha manifestato il massimo impegno per debellare il fenomeno in tutta l’isola ma, nonostante gli indubbi sforzi compiuti negli ultimi anni dalle autorità cipriote, un grandissimo lavoro resta ancora da fare”, rende noto Zanoni.

“L’azione che dobbiamo portare avanti se vogliamo veramente debellare questo grave fenomeno – spiega l’Eurodeputato -, deve essere condotta necessariamente sotto un duplice punto di vista: repressivo ed educativo. Nel primo caso, se vogliamo ottenere risultati efficaci, vanno aumentati gli sforzi degli operatori sul terreno perché, al momento, la battaglia contro la rete criminale dei bracconieri è impari, se pensiamo allo sparuto numero di volontari e forze dell’ordine impegnate normalmente in queste operazioni. Nello stesso tempo però, è fondamentale agire anche sul piano culturale; dobbiamo far capire una volta per tutte ai ciprioti che è nel loro stesso interesse preservare la biodiversità della loro splendida isola, rispettando le regole dell’Unione europea. Gli uccelli migratori – conclude Zanoni- non conoscono frontiere, sono un patrimonio inestimabile che appartiene a tutti e tutti abbiamo il dovere di difenderlo!”.

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