CANCRO A PAESE: QUANDO NON SI RIESCONO AD ATTACCARE GLI ARGOMENTI, SI ATTACCA CHI LI PROPONE? PAESEAMBIENTE REPLICA ALLE ACCUSE DEL SINDACO: RISPEDIAMO AL MITTENTE GLI ATTACCHI CONTINUANDO A RIMANERE SEMPRE APERTI AL DIALOGO ED AL CONFRONTO. PAESEAMBIENTE RIBADISCE: A NOI INTERESSA AVERE DELLE CHIARE E PRECISE RISPOSTE SUI DATI RELATIVI AI MORTI E MALATI DI CANCRO. LA RELAZIONE DELL’ULSS 9 VA COMPLETATA, INTEGRATA, APPROFONDITA E CHIARITA.

Nell’articolo del Gazzettino di Treviso di venerdì 23 maggio scorso (Cf. articolo su www.paeseambiente.org) dal titolo “A Paese muore una persona ogni settimana per colpa del cancro”, pubblicato dal Gazzettino, il sindaco Valerio Mardegan di Paese ha dichiarato: “Il clima è da caccia alle streghe, gli ambientalisti hanno un atteggiamento terroristico nessuno ha fatto come noi ma per gli ambientalisti il dialogo sembra non esistere, che vadano pure per la loro strada creando un’amministrazione ombra”. Il sindaco con questa affermazione incolpa di atteggiamento da terroristi noi volontari che ci impegniamo da anni per difendere l’ambiente, il territorio e la qualità della vita di tutti i residenti. Avremmo preferito che il primo cittadino usasse i toni forti con chi ha inquinato i pozzi di Quinto con il percolato della Tiretta, con chi ci fa e ci ha fatto respirare per anni esalazioni nauseabonde delle discariche, con chi a Paese ha provocato 11 siti inquinati, con chi ci ha lasciato in eredità 5 discariche da bonificare per milioni di euro, con chi è fuggito col bottino di milioni di euro di fideiussioni mai riscosse che servivano alle bonifiche. Crediamo non giovi a nessuno fare una campagna solo per rasserenare i cittadini recapitando presso le loro abitazioni lo “Speciale Salute” (maggio 2008), di tre pagine a colori, sull’indagine dell’ULSS 9 sul cancro a Paese, con delle conclusioni tranquillizzanti che nemmeno gli stessi relatori dell’ULSS 9 hanno confermato in modo unanime nella conferenza del 20 maggio scorso, meglio era rispondere in modo chiaro e semplice alla petizione sottoscritta da 2157 persone perché i cittadini chiedono di essere informati e non solamente tranquillizzati. Noi continuiamo ad attendere le risposte che durante la sera del 20 maggio scorso nessuno dei relatori ci ha dato. Noi avevamo chiesto: 1) perché non calcolare la mortalità di cancro togliendo i 5000 nuovi residenti che arrivano da aree meno inquinate di Paese evitando così di annacquare i dati? 2) perché non rendere noti i dati più interessanti ovvero quelli dei malati di tumore relativi agli ultimi 5 anni solo perché il registro dei tumori si ferma al 2003? 3) Perché dare solo il 55% dei dati dei vari tipi di tumore omettendo il rimanente 45% dove sono contemplati certi tipi di tumori quali: al cervello, alla tiroide e mesotelioma pleurico? Ci chiediamo inoltre quanti dei 125 decessi totali registrati a Paese nel 2007 di cui circa 45 per tumore e altrettanti per malattie cardiovascolari, sono stati registrati fra le 4.731 persone immigrate negli ultimi cinque anni e quanti fra i 15.215 residenti a Paese da almeno 5 anni? Chiediamo poi se si possono conoscere quanti sono i decessi fra i 3.042 cittadini emigrati da Paese negli ultimi 5 anni. Crediamo sia ingiusto essere incolpati di atteggiamenti terroristici per il semplice fatto di aver posto delle domande, magari scomode, ma che riteniamo sicuramente lecite. Riportare il dato della relazione dell’ULSS 9 dicendo che a Paese muore un cittadino di cancro la settimana non è certo avere atteggiamenti terroristici. Ricercare delle risposte esaurienti e corrette non significa andare a caccia di streghe, ma semplicemente fare chiarezza. Vorremmo sapere infine quali sono le nostre azioni che sono state considerate atteggiamenti terroristici; ciò sempre per fare massima chiarezza e per rasserenare gli animi. Siamo stati accusati di non volere il dialogo: anche su questo vogliamo informare i lettori che solo il 29 aprile scorso noi di Paeseambiente abbiamo incontrato il sindaco in municipio proprio per dialogare e confrontarci su una importante questione, come già fatto frequentemente in passato. Vogliamo inoltre ribadire che siamo e continuiamo ad essere disponibili al dialogo con il sindaco e con l’amministrazione. Ribadiamo la nostra gratitudine a questa amministrazione per aver dato seguito alle nostre richieste, anche se la risposta data la consideriamo insufficiente. Non vorremmo che con noi qualcuno pensasse di adottare un vecchio sistema: quando non si riesce ad attaccare gli argomenti si attacca chi li propone. Il direttivo di Paeseambiente – Paese, giovedì 29 maggio 2008.

Da Il Gazzettino di Treviso Venerdi’ 23 Maggio 2008 Edizione Treviso – http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Treviso&Codice=3797672&Data=2008-5-23&Pagina=PAESE%20VILLORBA
Paese
“A Paese muore una persona ogni settimana per colpa del cancro”.

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“A Paese muore una persona ogni settimana per colpa del cancro”. L’impressionante calcolo arriva da Paeseambiente che dopo la presentazione della ricerca su mortalità e patologie tumorali condotta dall’Ulss 9 si è armata di penna e calcolatrice. “Negli ultimi 11 anni sono morte per tumore 487 persone – scrive l’associazione ambientalista – i decessi per cancro e malattie cardiovascolari superano il 70% del totale, meritavano qualche considerazione in più”. Così si infiamma il dibattito sull’incidenza delle neoplasie. L’indagine condotta dal Dipartimento di prevenzione aveva il compito di fare chiarezza, come sollecitato da una petizione siglata da oltre duemila persone, ma sembra esserci riuscita solo parzialmente. Il primo cittadino, che con questa ricerca ha avviato la prima fase del più ampio Piano salute, respinge al mittente le critiche sottolineando che i dati raccolti illustrano come a Paese non ci si ammali più che negli altri comuni. “Il clima è da caccia alle streghe, gli ambientalisti hanno un atteggiamento terroristico – tuona il sindaco Mardegan – nessuno ha fatto come noi ma per gli ambientalisti il dialogo sembra non esistere, che vadano pure per la loro strada creando un’amministrazione ombra”. La bontà dell’indagine viene ribadita dal dottor Giovanni Gallo, direttore del Servizio igiene, che assieme ai tecnici dell’Ulss ha illustrato i risultati. “Si doveva controllare se a Paese fosse più alto il rischio dell’insorgere di patologie tumorali – spiega il dottor Gallo – i numeri evidenziano che l’andamento dei tumori è assolutamente in linea con quello delle realtà vicine”. Insomma, vivere a Paese non sarebbe più pericoloso di altri comuni. Ma questo non sembra limitare le tensioni. Paeseambiente si scaglia contro le metodologie utilizzate. “I dati sono annacquati: non vengono considerate molte malattie come il mesotelioma pleurico dovuto alle fibre di amianto – sottolinea Andrea Zanoni – c’è un buco nero sui dati degli ultimi 6 anni, proprio il periodo più caldo di tema di discariche e mancano i numeri relativi ai residenti vicino ai punti critici come la Tiretta, la Sev o la Terra”. La relazione tra i cumuli di rifiuti e l’insorgere dei tumori non è stata provata, ma i numeri non sciolgono i dubbi dei cittadini che hanno mal digerito i riferimenti all’Associazione Italiana di Epidemiologia secondo cui “le discariche ben tenute non creano problemi sotto il profilo della salute”. “Qui le discariche non sono state ben tenute o ben controllate, il problema non riguarda solo le malattie ma la qualità della vita – commenta una signora residente vicino alla Tiretta – siamo in 12 famiglie costrette a convivere con allergie agli occhi e difficoltà a respirare, d’estate teniamo le finestre chiuse ma non c’è nulla da fare perché la puzza entra lo stesso”. E ora tutti guardano ai risultati del monitoraggio delle discariche condotto dall’Arpav, ma i rilevamenti sono partiti con cinque mesi di ritardo e per il momento non resta che aspettare.
Mauro Favaro

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