COLPA DELLA REGIONE, NON DEL CLIMA. SENZA INVESTIMENTI E LIMITI STRINGENTI, IL PIANO ARIA È INUTILE

Il picco record di polveri sottili che si è registrato a Treviso addirittura con 174 milligrammi per metro cubo, ovvero ben oltre il triplo del limite di 50 stabilito per legge, la dice lunga sul disastro veneto. Altro che colpa del clima: si dimostra che il Piano aria in vigore è anacronistico e ininfluente.
Nel Piano non sono stati introdotti quei limiti stringenti che era necessario applicare. Ma soprattutto è totalmente slegato dal Piano per l’energia. Col risultato che ad essere incentivate sono state proprio le biomasse che oggi stanno provocando questa escalation dell’inquinamento dell’aria.
Ci troviamo di fronte ad un quadro nel quale ogni regola regionale risulta inefficace: bisognava infatti investire nella riconversione di questa forma di riscaldamento molto inquinante
Ora il disastro è compiuto: oltre al danno delle malattie respiratorie che ricade in primis su bambini e anziani, cui viene raccomandato di rimanere chiusi in casa, ci troveremo a pagare le sanzioni dell’Unione europea, visto che siamo recidivi per essere oggetto della seconda sentenza di condanna della Corte di Giustizia Europea per la violazione della Direttiva sulla Qualità dell’Aria.
Questa situazione evidentemente è dovuta alle mancate scelte del presidente Zaia e dell’assessore all’ambiente Bottacin.
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