Ci risiamo. Due appezzamenti di terreno ciascuno da 15 ettari nella Valbelluna in provincia di Belluno vicino a Castion sono pronti ad essere sacrificati per far posto alle coltivazioni di prosecco. Considerata la tipicità delle montagne bellunesi e dell’agricoltura locale, quella del prosecco è una novità che può danneggiare l’agricoltura tipica portando ingenti quantità di pesticidi là dove si coltiva un’agricoltura eco compatibile.
Per far posto a queste coltivazioni di prosecco sono stati fatti lavori di movimento terra con ruspe ed eliminata una porzione di bosco. Ci sono altri casi di nuovi vigneti di prosecco a Trichiana e Sospirolo sempre in provincia di Belluno. È preoccupante che degli estranei si comprino la montagna portando via la terra ai piccoli coltivatori bellunesi solo per puro profitto e lucro. E la Regione Veneto cosa fa? È complice di questo assalto alla montagna da parte della lobby del prosecco con una legge di recente approvazione che consente di distruggere i boschi per piantare i vigneti. Basta pensare al recente episodio della collina che è franata circa una mese fa a Tarzo a causa della distruzione di un bosco secolare trasformato a suon di ruspe in coltivazione di prosecco.
Scavare nel sottosuolo e sradicare alberi vuol dire impoverire il nostro territorio di difese naturali indispensabili al mantenimento di un certo equilibrio. Il patrimonio naturale del nostro Veneto non può essere sacrificato per nessun interesse economico di sorta, nemmeno in nome della pur prestigiosa industria del prosecco.
Se sarò rieletto denuncerò questo assalto alla montagna con la conseguente distruzione di biodiversità direttamente alla Commissione europea.
Andrea Zanoni