Anche la città lagunare, tra le più visitate e amate al mondo, è tra i tentacoli della mafia. Lo dice la DIA – Direzione Investigativa Antimafia nella sua ultima relazione. La DIA ritiene che la mafia siciliana da tempo investa sul mattone veneziano per ripulire denaro sporco ricavato da spaccio di droga, prostituzione ed estorsione. Nel mirino delle cosche c’è anche la gestione del turismo per via del grande giro d’affari rappresentato da questo settore di grande attrattiva per la criminalità organizzata. I mafiosi sarebbero anche pronti ad assaltare l’economia di questi territori attraverso grandi frodi fiscali. In questo modo per gli inquirenti le cosche riescono ad incanalarsi nei circuiti legali. La cosa drammatica è che questo sistema rende fruibili e legali anche per i cittadini onesti servizi ed attività nei quali si è insinuata l’ombra della mafia. Bisogna continuare a parlare della mafia nel Veneto e alzare la guardia in modo che la politica e la società civile prendano piena consapevolezza di questo fenomeno in forte espansione. E per combatterla serve coprire i buchi del sottorganico della Procura. Andrea Zanoni
FOTO: Il Gazzettino di Venezia Mestre del 12 ottobre 2022
