ANDREA

ZANONI

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A ROMA PER SOSTENERE LE MAMME NO PFAS ALLA CONFERENZA “PFAS ANALISI RETROSPETTIVA E PROSPETTIVE FUTURE”

Venerdì 6 ottobre, con la collega Anna Maria Bigon, abbiamo partecipato alla conferenza “PFAS Analisi Retrospettiva e Prospettive Future” organizzata dall’ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Italiana, Mamme NO PFAS Genitori Attivi Area Contaminata e TESAF Dipartimento Territorio e sistemo Agro-Forestali dell’Università di Padova, presso la Pontificia Università Lateranense di Roma.
Molti i partecipanti: don Massimo Angelelli, Direttore Ufficio Nazionale per pastorale della salute della CEI, Sara Bogialli dell’Università degli Studi di Padova, Valentina Fuscoletti dell’Istituto Superiore di Sanità, Stefano Polesello – Sara Valsecchi dell’IRSA/CNR, Vincenzo Cordiano di ISDE Associazione Medici per l’ambiente, Elena Pisani dell’Università degli Studi di Padova, Francesco Bertola dell’ ISDE, Andrea Minutolo di Legambiente, Alberto Mantovani del FOSAN, Giovanna Dal Lago di MAMME NO PFAS, Raffaele Bifulco dell’Università LUISS, Maurizio Malo dell’Università degli Studi di Padova, Claudia Marcolungo dell’Università degli Studi di Padova, Matteo Ceruti Avvocato nella causa Miteni, Giuseppe Ungherese di Greenpeace, Federico Bevilacqua Fotografo, Adriano Zamperini e Marialuisa Menegatto dell’Università degli Studi di Padova.
Da questa conferenza, con relatori molto autorevoli, sono emerse tutte le criticità di un sistema che oggi non sa ancora garantire il diritto alla salute dei cittadini, soprattutto perché le aziende della chimica sono molto piu’ veloci e resilienti delle istituzioni e delle leggi che ci dovrebbero proteggere.
Mi ha colpito in particolare l’intervento di Giovanna Dal Lago, una mamma NO PFAS, con la sua testimonianza molto toccante. Posso solo immaginare il suo stato d'animo e il peso che porta dentro col pensiero del futuro dei suoi figli che hanno quantità considerevoli di PFAS nel sangue.
Tutti coloro che hanno responsabilità politiche, scientifiche e tecniche devono impegnarsi molto di piu’ per fare giustizia perché è inammissibile che in Veneto ci siano un centinaio di comuni con le acque inquinate e circa 300.000 cittadini con il sangue contaminato da PFAS.
Andrea Zanoni
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